2006-05-24 18:07:11

GIAPPONE: LA DIFFICILE INTEGRAZIONE DEI FEDELI IMMIGRATI NELLA COMUNITA’ CATTOLICA GIAPPONESE




SAPPORO, 24 mag. ’06 - L’immigrazione in Giappone sta cambiando il volto anche alla Chiesa del Paese del Sol Levante, dove la crescita della popolazione cattolica, che nel 2004 ha superato il milione di unità, si deve in gran parte proprio all’aumento dei fedeli immigrati. Un fenomeno che non manca di creare problemi a causa di una certa chiusura mentale dei cattolici giapponesi e della tendenza degli stessi sacerdoti a trattare questi fedeli come ospiti. “Il problema – spiega infatti padre Rimmel Cruz missionario filippino che lavora nella diocesi di Naha – è che se il pastore non promuove l’unità, essa non viene capita. Trattando gli stranieri come ospiti, essi lo rimarranno sempre. Se invece il pastore dà l’esempio e permette agli stranieri di divenire parte integrante della comunità, i fedeli seguiranno il suo esempio”. A fronte di queste difficoltà non mancano, tuttavia, esempi positivi di integrazione. E’ il caso della Welcome House di Sapporo, centro di consulenza per i lavoratori stranieri residenti nel Paese. A rivolgersi al centro sono soprattutto i filippini, la comunità straniera più numerosa in Giappone insieme a quella indonesiana. Un altro esempio di volontà di promuovere l’integrazione di questi fedeli è dato dalle suore di San Vincenzo de Paoli, che lavorano con la comunità filippina della diocesi di Osaka. “All’inizio – dice suor Noriko Mori – la situazione era molto difficile ed i parrocchiani giapponesi si chiedevano perché queste persone dovessero essere accettate nella loro chiesa”. Ancora oggi – spiega la religiosa – le due comunità non sono ancora integrate. La speranza aggiunge è “che un giorno potremo vedere un po’ di più della ricchezza che si dovrebbe trovare nella Chiesa giapponese”. A Higashi Sumiyoshi le Figlie della Carità hanno creato il Centro Bahaini Maria, dove avvocati e volontari offrono assistenza legale ai membri della comunità filippina. Ad Okinawa, invece, la situazione “è completamente diversa ”, come spiega padre Satoshi Ito. “I nostri fedeli – dice – non hanno problemi riguardo alla messa celebrata in più lingue ed i filippini che vivono qui sono integrati alla perfezione”.
(Asianews – ZENGARINI)








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