2006-05-15 15:42:54

Si celebra oggi la Giornata internazionale della famiglia


(15 maggio 2006 - RV) “Dobbiamo costruire un ambiente che sostenga le famiglie”. Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, nel messaggio per l’odierna Giornata internazionale della famiglia. L’appuntamento è dedicato quest’anno alle profonde trasformazioni che stanno mettendo “in dubbio – come dice Kofi Annan – la struttura della famiglia come la conosciamo”. Benedetto XVI in questi giorni ha ribadito più volte la necessità di difendere la famiglia “quale unione fra un uomo e una donna fondata sul matrimonio”: non si tratta di una questione confessionale o cattolica – ha detto il Papa - perché la famiglia è “il pilastro della società e questo interessa credenti e non credenti”. Ma qual è la realtà delle famiglie oggi? Eugenio Bonanata lo ha chiesto al sociologo Sabino Acquaviva:

**********
R. – Nella società contemporanea, purtroppo, la struttura familiare è fortemente indebolita perché è sottoposta ad una serie di attacchi di carattere morale, economico, eccetera. Questo porta come conseguenza il collasso della natalità. Mentre la natalità in America regge abbastanza, nei Paesi asiatici è addirittura esplosiva, in Europa – invece – le coppie o sono fragili, spesso durano poco, o non hanno progetti di trasmettere se stessi in un’altra generazione. Quindi prevalgono i consumi: come acquistare la casa, l’automobile eccetera. Di tutto questo processo evolutivo il risultato è il collasso delle strutture familiari e comunque il loro indebolimento e, come dicevo, un collasso demografico che incide molto gravemente.


D. – Quali altre istanze minacciano le fondamenta della famiglia?


R. – Senza dubbio la struttura familiare di base, che è quella che regge ancora in molti Paesi, da noi è fortemente in discussione. Di fatto, le unioni – per esempio – che si traducono in matrimonio sono meno consistenti e sempre meno numerose. Ci sono poi addirittura città europee in cui gli scapoli sono prevalenti: per esempio ad Oslo, più del 30 per cento delle strutture familiari sono monosesso e sono individuali. E questo ha delle gravi conseguenze. Poi ci sono tutti gli equivoci che derivano, naturalmente, dalla formazione delle coppie omosessuali …


D. – Ecco: le conseguenze principali ricadono sui bambini, cioè sulla società di domani …


R. – Noi ci chiediamo quale società consegneremo ai nostri figli. Dovremmo chiederci quali figli consegneremo alla società, perché infatti, i ragazzi spesso nella società contemporanea non hanno un progetto di vita solido, forte come una volta. Il fatto di vivere senza ideali determina fra l’atro anche l’aumento del tasso di suicidi.


D. – Professore in questo momento servono più che mai politiche familiari forti…

R. – Bè, politiche concrete che permettano alle coppie di formarsi e di rimanere vitali. Qualcuno dice che non è possibile. Io farei l’esempio della Francia, che è riuscita a riportare il tasso di natalità da un figlio o poco più per coppia a quasi due figli per coppia. Quindi, una politica familiare, che è una cosa complessa, che va gestita da diverse istituzioni, può dare un risultato!
**********








All the contents on this site are copyrighted ©.