Il Papa: solo il matrimonio tra un uomo e una donna si presenta come un autentico
bene per l'umanità. Evitare la confusione con altri tipi di unioni
(11 maggio 2006 - RV) Solo il matrimonio tra un uomo e una donna, “esclusivo e definitivo”,
corrisponde al modo di amare di Dio e si configura “come un autentico bene per l’umanità”.
E’ quanto ha detto Benedetto XVI ricevendo stamane, in Vaticano, i partecipanti
al convegno promosso, in questi giorni a Roma, dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo
II per Studi su Matrimonio e Famiglia, fondato 25 anni fa proprio da Papa Wojtyla.
Benedetto XVI ha sottolineato che si presenta “con una speciale urgenza”, oggi,
“evitare la confusione con altri tipi di unioni basate su un amore debole”. Ce
ne parla Sergio Centofanti.
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due giorni ricorre il 25° anniversario dell’attentato in Piazza San Pietro contro
Giovanni Paolo II. Era il 13 maggio del 1981, memoria della Beata Vergine di Fatima.
Quel giorno, Papa Wojtyla avrebbe dovuto dare due importanti annunci durante l’udienza
generale per porre al centro dell’attenzione le sempre più emergenti questioni familiari:
la nascita del Pontificio Consiglio per la Famiglia e del Pontificio Istituto per
Studi su Matrimonio e Famiglia. L’attentato glielo impedì. Benedetto XVI ricorda con
commozione quell’evento cui è legata la creazione, 25 anni fa, di questi due organismi
pontifici. E rivolgendosi ai partecipanti al convegno promosso dall’Istituto ha messo
in luce i due principali elementi che caratterizzano gli insegnamenti di Giovanni
Paolo II sulla famiglia, che prendono spunto dalla “profetica e sempre attuale Enciclica”
di Paolo VI, la Humanae vitae.
“Il primo elemento – ha detto - è che
il matrimonio e la famiglia sono radicati nel nucleo più intimo della verità sull’uomo
e sul suo destino. La Sacra Scrittura rivela che la vocazione all’amore fa parte di
quell’autentica immagine di Dio che il Creatore ha voluto imprimere nella sua creatura,
chiamandola a diventargli simile proprio nella misura in cui è aperta all’amore”:
“La differenza sessuale che connota il corpo dell’uomo e della donna non è dunque
un semplice dato biologico, ma riveste un significato ben più profondo: esprime quella
forma dell’amore con cui l’uomo e la donna, diventando una sola carne, possono realizzare
un’autentica comunione di persone aperta alla trasmissione della vita e cooperano
così con Dio alla generazione di nuovi esseri umani”.
Il secondo elemento
che caratterizza la novità dell’insegnamento di Giovanni Paolo II sull’amore umano
– ha aggiunto il Papa - è “il suo modo originale di leggere il piano di Dio proprio
nella confluenza della rivelazione con l’esperienza umana. In Cristo infatti, pienezza
della rivelazione d’amore del Padre, si manifesta anche la verità piena della vocazione
all’amore dell’uomo, che può ritrovarsi compiutamente soltanto nel dono sincero di
sé”. E Benedetto XVI ricorda che nella sua Enciclica, “Deus caritas est”, ha inteso
sottolineare come proprio mediante l’amore si illumini “l’immagine cristiana di Dio
e anche la conseguente immagine dell’uomo e del suo cammino”:
“In altre
parole Dio si è servito della via dell’amore per rivelare il mistero della sua vita
trinitaria. Inoltre, il rapporto stretto che esiste tra l’immagine di Dio Amore e
l’amore umano ci permette di capire che all’immagine del Dio monoteistico corrisponde
il matrimonio monogamico. Il matrimonio basato su un amore esclusivo e definitivo
diventa l’icona del rapporto di Dio con il suo popolo e viceversa: il modo di amare
di Dio diventa la misura dell’amore umano”.
L’amore umano è dunque “una
via privilegiata che Dio ha scelto per rivelarsi all’uomo ed è in questo amore che
lo chiama a una comunione nella vita trinitaria”. Si tratta di una impostazione –
ha affermato Benedetto XVI - che “ci permette anche di superare una concezione privatistica
dell’amore, oggi tanto diffusa”:
“L’autentico amore si trasforma in una
luce che guida tutta la vita verso la sua pienezza, generando una società abitabile
per l’uomo. La comunione di vita e di amore che è il matrimonio si configura così
come un autentico bene per la società. Evitare la confusione con altri tipi di unioni
basate su un amore debole si presenta oggi con una speciale urgenza. Solo la roccia
dell’amore totale e irrevocabile tra uomo e donna è capace di fondare la costruzione
di una società che diventi una casa per tutti gli uomini”.
Benedetto XVI
invita l’Istituto, che ha differenti sedi nei cinque continenti, a mostrare “la
ricchezza dell’unica verità” sulla famiglia e il matrimonio “nella pluralità delle
culture”. Esorta infine “a guardare a Maria Santissima, la Madre del Bell’Amore”:
“L’amore
redentore del Verbo incarnato deve convertirsi per ciascun matrimonio e in ciascuna
famiglia in una sorgente di acqua viva in mezzo a un mondo assetato”. **********