SRI LANKA: UNA CATENA DI ROSARI PER IMPLORARE LA FINE DELLE VIOLENZE E LA PACE NEL
PAESE
COLOMBO, 10 mag ’06 - Una catena di rosari per implorare la cessazione di tutte
le violenze e la pace in Sri Lanka messa nuovamente in forse dalla ripresa degli scontri
tra le forze governative e i ribelli Tamil. A lanciare l’iniziativa nei giorni scorsi
è stato l’arcivescovo di Colombo, mons. Oswald Gomis che, in un messaggio pubblicato
sul settimanale cattolico locale “The Messenger”, ha esortato i fedeli alla preghiera
e al digiuno in questo momento “critico e pericoloso” per il Paese, “in bilico tra
un accordo di pace precario e la ripresa della guerra civile”. Le violenze hanno subito
una nuova fiammata dopo l’attacco suicida al quartier generale della polizia nella
capitale il 25 aprile attribuito ai ribelli tamil. All’attentato, che ha causato una
decina di morti e 11 feriti, le forze governative hanno risposto con una serie di
bombardamenti sulla parte nord-orientale dell’isola. “Solo con la pazienza e una fervente
preghiera il terrorismo può essere sconfitto”, ha scritto mons. Gomis nel suo messaggio.
Alla catena di rosari, che terminerà il 15 maggio, stanno aderendo migliaia di fedeli.
Appelli alla ripresa dei negoziati e alla fine delle violenze sono stati rivolti
nei giorni scorsi, oltre che dalla Conferenza episcopale, anche dalle altre Chiese
cristiane in Sri Lanka. Dal 1983 Esercito di liberazione dell’Eelam Tamil (Ltte)
combatte per uno stato indipendente tamil nel nordest del Paese. Il 22 febbraio 2002
governo e Tigri hanno firmato un fragile cessate-il-fuoco più volte violato da entrambe
le parti. Il conflitto ha ucciso oltre 80mila persone. (Ucan – ZENGARINI)