2006-05-08 15:44:33

Segno della presenza evangelizzatrice del Papa nel mondo: Benedetto XVI sottolinea l’impegno delle Pontificie Opere Missionarie, ricevendo
i responsabili


(08 maggio 2006 - RV) Una presenza che alimenta con il suo lavoro, condotto in ogni angolo del pianeta, lo “spirito di missione universale”. E’ uno dei pregi delle Pontificie Opere Missionarie (POM) messo in risalto da Benedetto XVI, che ha ricevuto questa mattina i direttori generali di questa antica istituzione ecclesiale. L’Assemblea generale che ha impegnato i responsabili delle POM ha permesso ai suoi dirigenti di rilanciarne l’attività dopo l’approvazione del nuovo statuto. Il servizio di Alessandro De Carolis: RealAudioMP3


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C’è un retaggio della Chiesa dei primissimi tempi nel lavoro svolto dalle Pontificie Opere Missionarie (POM). Sin dal suo nascere, la prima comunità cristiana usava lo strumento della colletta per sostenere i fratelli di fede. Dalla metà dell’Ottocento i quattro rami che compongono le POM fanno lo stesso permettendo alle singole Chiese di nascere e di consolidarsi. Benedetto XVI ha messo in risalto il filo rosso storico che nel tempo ha racchiuso in un’unica istituzione, sotto l’egida del Papa, il lavoro missionario svolto dalle Opere di Propagazione della fede, dall’Opera di San Pietro Apostolo, dall’Opera della Santa Infanzia e dall’Unione Missionaria del Clero: le prime tre di nascita francese e la quarta italiana.

Rilevando “il particolare legame” delle Pontificie Opere Missionarie “con la Sede di Pietro”, Benedetto XVI ha anzitutto preso in considerazione “l’intenso lavoro di aggiornamento” che ha permesso alle POM di dotarsi di un nuovo Statuto. Quindi ha descritto l’importanza del servizio all’evangelizzazione svolto dall’istituzione pontificia: un servizio, ha affermato Benedetto XVI, che risponde a “un’urgenza pastorale sentita da tutte le Chiese locali”. Tutto il lavoro svolto in questi decenni dai quattro rami delle POM, ha osservato il Papa, “ha suscitato nel popolo cristiano un risveglio di fede e di amore”, unito a un grande desiderio di annuncio:

“Cari amici delle Pontificie Opere Missionarie, grazie anche all’animazione missionaria che voi svolgete nelle parrocchie e nelle Diocesi, la preghiera e il sostegno concreto alle missioni sono oggi avvertiti come parte integrante della vita di ogni cristiano. Come la Chiesa primitiva faceva giungere a Gerusalemme le “collette” raccolte in Macedonia e in Acaia per i cristiani di quella Chiesa, così oggi un responsabile spirito di condivisione e di comunione coinvolge i fedeli di ogni comunità nel sostegno per le necessità delle terre missionarie e ciò costituisce un segno eloquente della cattolicità della Chiesa”.


Benedetto XVI ha invitato i direttori nazionali delle POM a promuovere ogni iniziativa con “armonia di intenti” e “unità di azione evangelizzatrice”. Entrambe, ha soggiunto, crescono nella misura in cui ogni attività ha come suo riferimento Dio che è Amore”:


“In tal modo ogni vostra azione, cari amici, non sarà mai ridotta a mera efficienza organizzativa o legata a interessi particolari di qualsiasi genere, ma sempre si rivelerà manifestazione dell’Amore divino. La vostra provenienza dalle diverse Diocesi rende poi più palese che le Pontificie Opere Missionarie, “pur essendo le Opere del Papa, lo sono anche dell'intero episcopato e di tutto il popolo di Dio”.
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