Benedetto XVI ordina 15 nuovi sacerdoti: "La vostra chiamata, un servizio a Dio e
all'uomo e non un mezzo per fare carriera".
(07 maggio 2006 - RV) Uomini consacrati da Dio e a servizio di Dio lungo le strade
del mondo, che hanno in cuore l’amore per l’umanità e non i propri interessi di carriera
e gratificazione. E’ un ritratto netto - che ha distinto tra le luci della vocazione
e le ombre della debolezza umana - quello che Benedetto XVI ha tracciato questa mattina
della chiamata al sacerdozio, durante la Messa di ordinazione presbiterale presieduta
dal Papa nella Basilica di San Pietro. Quindici nuovi diaconi sono stati consacrati
dal Pontefice, che si è soffermato sul rapporto tra il sacerdote e l’immagine del
Buon Pastore in rapporto al mondo cristiano contemporaneo. I particolari della cerimonia,
nel servizio di Alessandro De Carolis: E alla preghiera
pasquale del Regina Coeli, seguita alla celebrazione in San Pietro, Benedetto XVI
ha anzitutto ringraziato Dio per i nuovi sacerdoti appena ordinati nel giorno della
Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Nel ricordare, alla folla radunatasi
sotto la finestra del suo studio, l’importanza di ogni chiamata all’interno della
Chiesa – da quella della famiglia alla vita consacrata – il Papa ha ribadito lo stretto
rapporto che lega la vita cristiana ai Sacramenti che, ha affermato il Pontefice,
rinnovano l’“amicizia personale con Cristo”. E prendendo spunto dal suo Messaggio
per la Giornata di preghiera, il Papa ha aggiunto:
Al momenti
dei saluti in più lingue, Benedetto XVI ha avuto parole particolari, tra gli altri,
per i familiari e gli amici delle Guardie Svizzere, al centro delle celebrazioni per
i 500 anni dalla loro fondazione, e per gli appartenenti alla Polizia di Stato italiana,
che festeggia 154 anni di servizio.