INDIA: LA CONFERENZA EPISCOPALE CONDANNA LE VIOLENZE NEL KASHMIR E NEL GUJARAT
NEW DELHI, 5 mag 06 - La Conferenza episcopale indiana (Cbci) si è unita alla ferma
condanna delle nuove violenze settarie di cui sono stati teatro nei giorni scorsi
gli Stati indiani del Jamnu Kashmir e del Gujarat. Il 1° maggio, almeno 35 indù sono
stati uccisi in due attacchi nel Kashmir indiano. Il primo è avvenuto nel distretto
di Udhampur e il secondo nel distretto montagnoso di Doda. Gli attacchi sono i più
violenti dal 2003, quando India e Pakistan hanno proclamato un cessate-il-fuoco nell’area.
“I vescovi cattolici condannano senza mezzi termini le uccisioni e si uniscono al
dolore dei familiari delle vittime”, si legge in una nota diffusa mercoledì dal Segretario
generale della Cbci, mons. Stanislaus Fernandes. La dichiarazione invita quindi le
autorità pakistane e indiane a perseverare nelle trattative avviate per arrivare ad
una pace duratura alla regione e rivolge un appello ai leader e alle comunità religiose
locali a non fomentare ulteriori tensioni. Nella stessa giornata di mercoledì, la
Cbci ha rivolto un altro appello alla calma e al dialogo nello Stato del Guajarat,
dopo le violenze scoppiate nel distretto di Vadoradara dove cinque persone sono state
uccise e decine sono state ferite in scontri seguiti alla demolizione di una moschea.
“E’ un peccato che l’abbattimento di un tempio simbolo di pace e armonia debba anche
portare al crollo del fragile edificio di fiducia e armonia che a fatica si stava
costruendo in questo Stato”, si legge nella nota dei vescovi che ricorda come “solo
uno sforzo costruttivo e paziente di tolleranza e rispetto possono creare buona volontà
e uno spirito armonia tra tutte le comunità”. Un obiettivo per il quale, conclude
la nota, la comunità cattolica in India continuerà a lavorare. (Sarnews – ZENGARINI)