2006-05-04 11:39:32

Il profondo dispiacere del Papa per le ordinazioni episcopali avvenute in Cina senza il mandato pontificio: grave ferita all'unità della Chiesa e grave violazione della libertà religiosa


(05 maggio 2006 - RV) Il Papa ha appreso “con profondo dispiacere” la notizia dell’ordinazione episcopale di due sacerdoti avvenuta nei giorni scorsi nella Cina continentale “senza mandato pontificio”. E’ quanto si legge in una dichiarazione resa nota ieri dal direttore della Sala Stampa vaticana Joaquín Navarro-Valls. Ce ne parla Sergio Centofanti. RealAudioMP3

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“Si tratta di una grave ferita all’unità della Chiesa – afferma la nota - per la quale sono previste severe sanzioni canoniche”, tra cui la “scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica”, (vi s’incorre “per il fatto stesso d'aver commesso il delitto”), sia per chi “senza mandato pontificio consacra qualcuno vescovo” sia per chi riceve tale consacrazione (Canone 1382 del Codice di Diritto Canonico).
La dichiarazione si riferisce alle ordinazioni episcopali dei sacerdoti Giuseppe Ma Yinglin e Giuseppe Liu Xinhong, che hanno avuto luogo, rispettivamente il 30 aprile scorso a Kunming (nella provincia dello Yunnan) e il 2 maggio a Wuhu (nella provincia dell’Anhui). Ma ascoltiamo il direttore della Sala Stampa vaticana Joaquín Navarro-Valls:

“Secondo le informazioni ricevute, Vescovi e sacerdoti sono stati sottoposti - da parte di organismi esterni alla Chiesa - a forti pressioni e a minacce, affinché prendessero parte a ordinazioni episcopali che, essendo prive del mandato pontificio, sono illegittime ed, inoltre, contrarie alla loro coscienza. Vari Presuli hanno opposto un rifiuto a simili pressioni, mentre alcuni non hanno potuto fare altro che subirle con grande sofferenza interiore. Episodi di questo genere producono lacerazioni non soltanto nella comunità cattolica ma anche all’interno stesso delle coscienze. Si è, quindi, di fronte a una grave violazione della libertà religiosa, nonostante che si sia cercato pretestuosamente di presentare le due ordinazioni episcopali come un atto doveroso per provvedere il Pastore a diocesi vacanti”.

“La Santa Sede - prosegue la nota - segue con attenzione il travagliato cammino della Chiesa cattolica in Cina e, pur consapevole di alcune peculiarità di tale cammino, pensava e sperava che simili episodi deplorevoli appartenessero ormai al passato. Essa considera ora suo preciso dovere dare voce alla sofferenza di tutta la Chiesa cattolica, in particolare a quella della comunità cattolica in Cina e specialmente a quella dei Vescovi e dei sacerdoti, che si vedono obbligati contro coscienza a compiere o a partecipare a ordinazioni episcopali, che né i candidati né i Vescovi consacranti vogliono effettuare senza avere ricevuto il mandato pontificio”. Ascoltiamo ancora Navarro-Valls:

“Se corrisponde a verità la notizia secondo cui dovrebbero aver luogo altre ordinazioni episcopali secondo le medesime modalità, la Santa Sede ribadisce la necessità del rispetto della libertà della Chiesa e dell'autonomia delle sue istituzioni da qualsiasi ingerenza esterna, e si augura, perciò, vivamente che non vengano ripetuti tali inaccettabili atti di violenta e biasimevole costrizione. La Santa Sede ha, in varie occasioni, ribadito la propria disponibilità a un dialogo onesto e costruttivo con le competenti Autorità cinesi per trovare soluzioni, che soddisfino le legittime esigenze di entrambe le Parti”.

Ma iniziative come queste – conclude la nota della Sala Stampa vaticana - non soltanto non favoriscono tale dialogo, ma creano anzi nuovi ostacoli contro di esso.
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