Il profondo dispiacere del Papa per le ordinazioni episcopali avvenute in Cina senza
il mandato pontificio: grave ferita all'unità della Chiesa e grave violazione della
libertà religiosa
(05 maggio 2006 - RV) Il Papa ha appreso “con profondo dispiacere” la notizia dell’ordinazione
episcopale di due sacerdoti avvenuta nei giorni scorsi nella Cina continentale “senza
mandato pontificio”. E’ quanto si legge in una dichiarazione resa nota ieri dal direttore
della Sala Stampa vaticana Joaquín Navarro-Valls. Ce ne parla Sergio Centofanti.
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tratta di una grave ferita all’unità della Chiesa – afferma la nota - per la quale
sono previste severe sanzioni canoniche”, tra cui la “scomunica latae sententiae riservata
alla Sede Apostolica”, (vi s’incorre “per il fatto stesso d'aver commesso il delitto”),
sia per chi “senza mandato pontificio consacra qualcuno vescovo” sia per chi riceve
tale consacrazione (Canone 1382 del Codice di Diritto Canonico). La dichiarazione
si riferisce alle ordinazioni episcopali dei sacerdoti Giuseppe Ma Yinglin e Giuseppe
Liu Xinhong, che hanno avuto luogo, rispettivamente il 30 aprile scorso a Kunming
(nella provincia dello Yunnan) e il 2 maggio a Wuhu (nella provincia dell’Anhui).
Ma ascoltiamo il direttore della Sala Stampa vaticana Joaquín Navarro-Valls:
“Secondo
le informazioni ricevute, Vescovi e sacerdoti sono stati sottoposti - da parte di
organismi esterni alla Chiesa - a forti pressioni e a minacce, affinché prendessero
parte a ordinazioni episcopali che, essendo prive del mandato pontificio, sono illegittime
ed, inoltre, contrarie alla loro coscienza. Vari Presuli hanno opposto un rifiuto
a simili pressioni, mentre alcuni non hanno potuto fare altro che subirle con grande
sofferenza interiore. Episodi di questo genere producono lacerazioni non soltanto
nella comunità cattolica ma anche all’interno stesso delle coscienze. Si è, quindi,
di fronte a una grave violazione della libertà religiosa, nonostante che si sia cercato
pretestuosamente di presentare le due ordinazioni episcopali come un atto doveroso
per provvedere il Pastore a diocesi vacanti”.
“La Santa Sede - prosegue
la nota - segue con attenzione il travagliato cammino della Chiesa cattolica in Cina
e, pur consapevole di alcune peculiarità di tale cammino, pensava e sperava che simili
episodi deplorevoli appartenessero ormai al passato. Essa considera ora suo preciso
dovere dare voce alla sofferenza di tutta la Chiesa cattolica, in particolare a quella
della comunità cattolica in Cina e specialmente a quella dei Vescovi e dei sacerdoti,
che si vedono obbligati contro coscienza a compiere o a partecipare a ordinazioni
episcopali, che né i candidati né i Vescovi consacranti vogliono effettuare senza
avere ricevuto il mandato pontificio”. Ascoltiamo ancora Navarro-Valls:
“Se
corrisponde a verità la notizia secondo cui dovrebbero aver luogo altre ordinazioni
episcopali secondo le medesime modalità, la Santa Sede ribadisce la necessità del
rispetto della libertà della Chiesa e dell'autonomia delle sue istituzioni da qualsiasi
ingerenza esterna, e si augura, perciò, vivamente che non vengano ripetuti tali inaccettabili
atti di violenta e biasimevole costrizione. La Santa Sede ha, in varie occasioni,
ribadito la propria disponibilità a un dialogo onesto e costruttivo con le competenti
Autorità cinesi per trovare soluzioni, che soddisfino le legittime esigenze di entrambe
le Parti”.
Ma iniziative come queste – conclude la nota della Sala Stampa
vaticana - non soltanto non favoriscono tale dialogo, ma creano anzi nuovi ostacoli
contro di esso. **********