CILE: NEL MESSAGGIO FINALE DELLA PLENARIA DEI VESCOVI INDICATE QUATTRO PRIORITA’ PER
IL PAESE
SANTIAGO, 4 mag. 06 - L’impegno per un autentico umanesimo integrale; la situazione
del mondo agricolo; la sfida delle popolazioni autoctone; la costruzione di un paese
nella pace e nella giustizia: sono queste le priorità per il Cile indicate dai vescovi
nel messaggio finale della loro recente plenaria a Punta Tralca. L’analisi dei diversi
aspetti della realtà nazionale è stata ispirata dalle riflessioni sul tema scelto
per l’assemblea: “Vita nuova in Cristo”. “Con Papa Benedetto XVI – scrivono i presuli
nel documento - riaffermiamo tre principi che non si possono trascurare per un autentico
progresso umano e sociale: la protezione della vita umana in tutte le sue fasi; il
riconoscimento e la promozione della struttura naturale della famiglia fondata nell'unione
matrimoniale tra un uomo ed una donna; la protezione del diritto dei genitori ad educare
i propri figli”, principi tutti che “sono iscritti nella natura umana e pertanto,
sono comuni a tutta l'umanità”. Con riferimento invece alla situazione del mondo agricolo,
i vescovi rilevano come, nonostante qualche indubbio progresso, persistono alcune
gravi situazioni di difficoltà, come “la realtà dei giovani che emigrano verso la
città; l'abbandono dei campi, il crescente spostamento e la disgregazione della famiglia,
l’indebolimento dei piccoli produttori, l'indebitamento, l'eccessiva concentrazione
della proprietà della terra". Perciò – affermano - è necessario “cercare uno sviluppo
rurale sostenibile che permetta di crescere con giustizia senza perdere le nostre
radici culturali e cristiane, che sono elementi basilari dell'identità nazionale”.
E alla questione agricola è strettamente correlata quella delle popolazioni indigene
che in Cile sono ancora esposte al rischio di perdere le loro terre. Per questo i
vescovi invocano “una tutela adeguata dei loro diritti”. Infine il problema della
sicurezza, della giustizia e della pace sociale: i presuli auspicano che le misure
di ordine pubblico vengano adottate con il coinvolgimento tutte le parti sociali.
Sempre a proposito di giustizia, essi si dicono poi solidali con i familiari dei “desaparecidos”
sotto la passata dittatura militare. “Per quanto siano molto complesse le sfide della
storia – conclude il testo - non supereranno mai il bene che siamo chiamati a realizzare,
e meno che mai ad oscurare la bellezza della vita" (Messaggio – ZENGARINI)