2006-05-04 19:00:58

CILE: NEL MESSAGGIO FINALE DELLA PLENARIA DEI VESCOVI INDICATE QUATTRO PRIORITA’ PER IL PAESE




SANTIAGO, 4 mag. 06 - L’impegno per un autentico umanesimo integrale; la situazione del mondo agricolo; la sfida delle popolazioni autoctone; la costruzione di un paese nella pace e nella giustizia: sono queste le priorità per il Cile indicate dai vescovi nel messaggio finale della loro recente plenaria a Punta Tralca. L’analisi dei diversi aspetti della realtà nazionale è stata ispirata dalle riflessioni sul tema scelto per l’assemblea: “Vita nuova in Cristo”. “Con Papa Benedetto XVI – scrivono i presuli nel documento - riaffermiamo tre principi che non si possono trascurare per un autentico progresso umano e sociale: la protezione della vita umana in tutte le sue fasi; il riconoscimento e la promozione della struttura naturale della famiglia fondata nell'unione matrimoniale tra un uomo ed una donna; la protezione del diritto dei genitori ad educare i propri figli”, principi tutti che “sono iscritti nella natura umana e pertanto, sono comuni a tutta l'umanità”. Con riferimento invece alla situazione del mondo agricolo, i vescovi rilevano come, nonostante qualche indubbio progresso, persistono alcune gravi situazioni di difficoltà, come “la realtà dei giovani che emigrano verso la città; l'abbandono dei campi, il crescente spostamento e la disgregazione della famiglia, l’indebolimento dei piccoli produttori, l'indebitamento, l'eccessiva concentrazione della proprietà della terra". Perciò – affermano - è necessario “cercare uno sviluppo rurale sostenibile che permetta di crescere con giustizia senza perdere le nostre radici culturali e cristiane, che sono elementi basilari dell'identità nazionale”. E alla questione agricola è strettamente correlata quella delle popolazioni indigene che in Cile sono ancora esposte al rischio di perdere le loro terre. Per questo i vescovi invocano “una tutela adeguata dei loro diritti”. Infine il problema della sicurezza, della giustizia e della pace sociale: i presuli auspicano che le misure di ordine pubblico vengano adottate con il coinvolgimento tutte le parti sociali. Sempre a proposito di giustizia, essi si dicono poi solidali con i familiari dei “desaparecidos” sotto la passata dittatura militare. “Per quanto siano molto complesse le sfide della storia – conclude il testo - non supereranno mai il bene che siamo chiamati a realizzare, e meno che mai ad oscurare la bellezza della vita"
(Messaggio – ZENGARINI)








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