Il Papa: cattolici e ortodossi collaborino con coraggio per l'evangelizzazione dell'Europa
(03 maggio) Si è aperto stamane a Vienna il primo incontro di cultura in Europa organizzato
congiuntamente da un organismo della Santa Sede, il Pontificio Consiglio della Cultura,
e dal Patriarcato di Mosca. Il Simposio, di rilevante significato ecumenico, si svolge
sul tema “Ridare un’anima all’Europa. La missione e la responsabilità delle Chiese”
e vedrà per tre giorni la partecipazione di esperti, laici e religiosi, di tutto
il continente. Il Papa, in un messaggio, incoraggia cattolici e ortodossi a collaborare
coraggiosamente per l’evangelizzazione dell’Europa. Ce ne parla Sergio Centofanti.
********* Benedetto
XVI invita cattolici e ortodossi a “condurre insieme una coraggiosa e rinnovata azione
evangelizzatrice nell’Europa del terzo millennio”, e auspica che le Nazioni europee
“riscoprano in Cristo la loro comune vocazione al servizio della pace e dell’autentico
progresso mondiale”. E’ quanto si legge nel messaggio inviato per l’occasione dal
cardinale Angelo Sodano. Il segretario di Stato sottolinea che il Papa “non ha mancato
di rilevare come le popolazioni del Continente europeo si trovino, in questa nostra
epoca, interpellate da emergenti domande sul senso della vita, sul valore della libertà
e sul futuro stesso dell’Europa”. E in questo contesto “le ha costantemente invitate
a costruire il loro presente e il loro avvenire alla luce dei valori etici e morali
che nel corso dei secoli hanno illuminato la loro storia, facendo al tempo stesso
tesoro pure delle esperienze negative del passato”. “La Chiesa, ‘esperta in umanità’
- scrive il cardinale Sodano - non cessa di ribadire che solo conservando e valorizzando
appieno il patrimonio valoriale trasmesso dagli antenati, l’Europa, nel rispetto delle
diverse tradizioni spirituali che la arricchiscono, può scrivere una nuova pagina
della sua storia, rispettando la dignità dell’uomo e bandendo definitivamente abusi
e violenze contro i diritti umani”.
L’incontro, definito dal porporato “significativo”
e “frutto di un’incoraggiante cooperazione” tra Santa Sede e Patriarcato di Mosca,
è stato aperto dalle relazioni introduttive del cardinale Paul Poupard, presidente
del Pontificio Consiglio della Cultura e del metropolita di Smolensk e Kaliningrad,
Kirill, presidente del Dipartimento per i Rapporti Esteri del Patriarcato di Mosca.
Il
Cardinale Poupard, nel suo intervento, ha ricordato le numerose sfide che devono essere
affrontate insieme da cattolici e ortodossi per “dare un’anima all’Europa”: “il relativismo
morale e lo scetticismo diffuso”, una società europea che si presenta sempre più
“senza Dio e senza anima … fredda, imprigionata in una gabbia di leggi e orientata
alla ricerca costante del profitto”. E poi ancora la "pseudo liberazione sessuale",
l’aggressività delle sette, gli sviluppi "a volte inquietanti della scienza", le
politiche che insidiano "il matrimonio e la famiglia". Ha quindi parlato del cosiddetto
“inverno demografico europeo” che “progredisce di anno in anno”: “gli europei – ha
detto - si stanno suicidando per denatalità”. Di fronte ad un continente minacciato
“dall’amnesia” e da un “vuoto spirituale vertiginoso" il cardinale Poupard ha ricordato
che “l’Europa non è una semplice entità geografica, nè una pura unione economica”:
ortodossi e cattolici “possono collaborare strettamente" per “darle uno spirito, un
ideale, un'anima", a partire – ha concluso il porporato citando Madre Teresa di Calcutta
- dalla testimonianza concreta del Vangelo dell’amore e della gioia che non riduca
“la fede in Cristo in un moralismo rigido”. **********