Benedetto XVI al Santuario della Madonna del Divino Amore
(1 maggio 2006 - RV) Oggi, primo giorno del mese di maggio, Benedetto XVI dà inizio
solenne al mese mariano visitando nel pomeriggio il Santuario della Madonna del Divino
Amore, posto su una collina nello scenario suggestivo della campagna romana.
Il Papa lascia il Vaticano alle 17 per atterrare al centro sportivo del Santuario
alle 17.15. Raggiungerà quindi in automobile l’antico Santuario dove è conservata
l’Immagine di Maria: la Vergine è raffigurata con in braccio Gesù Bambino e la
colomba che discende su di lei quale simbolo dello Spirito Santo, che è appunto
il Divino Amore. Il Pontefice è accolto dal cardinale vicario Camillo Ruini e
dal rettore del Santuario, mons. Pasquale Silla, che esattamente 27 anni fa, il
1° maggio del 1979, accolse Giovanni Paolo II per la prima delle sue tre visite
al Divino Amore. Benedetto XVI guiderà la recita del Santo Rosario, al termine
del quale rivolgerà la sua parola ai presenti. Infine, prima di rientrare in Vaticano,
visiterà in forma privata il nuovo Santuario, costruito a piedi della collina
e consacrato da Papa Wojtyla nel 1999.
La Radio Vaticana trasmetterà
la cronaca dell’evento a partire dalle 17.15 sull’onda media di 585 kHz e sulla
modulazione di frequenza di 105 MHz con il commento del nostro direttore padre
Federico Lombardi. Ma sulla storia della Madonna del Divino Amore ascoltiamo
il rettore del Santuario, mons. Silla, al microfono di Giovanni Peduto:
********** R.-
Il Santuario sorge su una collina della campagna romana fin dal 1740, quando un pellegrino
passando da queste parti fu assalito dai cani dei pastori. Si vide perduto e lo sguardo
andò su un’Immagine dipinta in affresco sulle antiche mura di Castel di Leva. Invocò
la Madonna con semplici parole dette con fede: “Madonna mia, grazia!”. Fu libero e
da allora iniziarono grazie, miracoli e guarigioni ininterrotte fino ai nostri giorni.
E’ sempre così, chi invoca Maria supera l’ostacolo, riprende il cammino, raggiunge
la meta. Poi un evento straordinario fu, nell’ultima guerra mondiale, l’immagine portata
in città, a Roma: raccolse la fede, la devozione, le speranze e i timori di tutti
i romani, anche di Pio XII che invitò a fare un voto alla Madonna perché Roma venisse
risparmiata dallo scontro imminente dei due eserciti, tedesco e anglo-americano. Il
4 giugno fu deciso di fare questo voto solenne. Importante è ricordare come due ore
dopo, Roma fu liberata e i tedeschi lasciarono la città senza combattere, mentre gli
anglo-americani entravano pacificamente a Roma.
D. - Qual è la devozione
dei romani verso il Santuario del Divino Amore?
R. – Centinaia di migliaia
di romani affluiscono anche di notte al Santuario, lo frequentano, lo amano, lo sostengono
con la loro carità. Lo ritengono come un punto di riferimento essenziale per la loro
spiritualità, ma anche per le loro pene. La caratteristica a mio avviso importantissima
è il pellegrinaggio notturno a piedi che si svolge tutti i sabati, dal primo dopo
Pasqua all’ultimo di ottobre, con partenza da Roma vicino al Circo Massimo, davanti
al palazzo della FAO. Si raggiunge il Santuario la domenica mattina alle cinque e
si termina il pellegrinaggio con la celebrazione eucaristica. E’ un flusso ininterrotto
di canti, di preghiere e di penitenza. I pellegrini lo vivono con grande fede.
D.
- Come vi siete preparati alla visita del Papa?
R. – Appena abbiamo appreso
la notizia la prima reazione ovviamente è stata la gioia. Quindi il ringraziamento
al Signore e alla Vergine Maria per questa grande opportunità che ci viene offerta:
accogliere il Papa nel Santuario della Madonna del Divino Amore. Abbiamo organizzato
dei convegni e dei momenti di preghiera e poi c’è stato un lavoro particolare: un
restauro radicale della piccola chiesetta con la gloria degli angeli che circondano
la Vergine Maria. Ora tutto è pronto perché il Santo Padre sta per bussare alla porta.
D. – Cosa può dirci dell’attaccamento di Benedetto XVI al Santuario del
Divino Amore?
R. – Ci ha sempre sorpreso la visita del Cardinale Ratzinger.
Lo vedevamo quasi pellegrino solitario mescolarsi agli altri pellegrini, soffermarsi
davanti all’Immagine della Madonna, in adorazione davanti a Gesù-Eucaristia. Qualche
volta ha anche celebrato, si è fermato qui in mezzo ai fedeli con grande disponibilità
ascoltando le domande, rispondendo affabilmente. Qualche volta ha anche pranzato nella
nostra Casa del Pellegrino rimanendo proprio come un pellegrino che si reca sia al
Santuario per manifestare la propria devozione filiale alla Madonna, ma anche, a mio
avviso, per distendere un po’ l’animo contemplando quello che offre il Santuario.
D.-
Anche Giovanni Paolo II era particolarmente devoto verso la Madonna del Divino Amore…
R.
– Giovanni Paolo II fu subito attratto da questo Santuario. Alcuni mesi dopo l’elezione
venne qui, esattamente il primo maggio 1979. In quella occasione celebrò la Santa
Messa, amministrò per la prima volta come Papa le cresime ai nostri ragazzi. In quell’occasione
ci lasciò una frase molto bella dicendo che il Santuario della Madonna del Divino
Amore era il nuovo Santuario mariano di Roma, accanto a quello più antico di Santa
Maria Maggiore. Questo ci rende particolarmente responsabili. **********