2006-05-01 14:51:58

Benedetto XVI al Santuario della Madonna del Divino Amore


(1 maggio 2006 - RV) Oggi, primo giorno del mese di maggio, Benedetto XVI dà inizio solenne al mese mariano visitando nel pomeriggio il Santuario della Madonna del Divino Amore, posto
su una collina nello scenario suggestivo della campagna romana. Il Papa lascia il
Vaticano alle 17 per atterrare al centro sportivo del Santuario alle 17.15. Raggiungerà
quindi in automobile l’antico Santuario dove è conservata l’Immagine di Maria: la
Vergine è raffigurata con in braccio Gesù Bambino e la colomba che discende su di lei
quale simbolo dello Spirito Santo, che è appunto il Divino Amore. Il Pontefice è accolto
dal cardinale vicario Camillo Ruini e dal rettore del Santuario, mons. Pasquale Silla,
che esattamente 27 anni fa, il 1° maggio del 1979, accolse Giovanni Paolo II per la
prima delle sue tre visite al Divino Amore. Benedetto XVI guiderà la recita del Santo
Rosario, al termine del quale rivolgerà la sua parola ai presenti. Infine, prima di
rientrare in Vaticano, visiterà in forma privata il nuovo Santuario, costruito a piedi
della collina e consacrato da Papa Wojtyla nel 1999.

La Radio Vaticana trasmetterà la cronaca dell’evento a partire dalle 17.15 sull’onda
media di 585 kHz e sulla modulazione di frequenza di 105 MHz con il commento
del nostro direttore padre Federico Lombardi.
Ma sulla storia della Madonna del Divino Amore ascoltiamo il rettore del Santuario, mons. Silla, al microfono di Giovanni Peduto: RealAudioMP3

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R.- Il Santuario sorge su una collina della campagna romana fin dal 1740, quando un pellegrino passando da queste parti fu assalito dai cani dei pastori. Si vide perduto e lo sguardo andò su un’Immagine dipinta in affresco sulle antiche mura di Castel di Leva. Invocò la Madonna con semplici parole dette con fede: “Madonna mia, grazia!”. Fu libero e da allora iniziarono grazie, miracoli e guarigioni ininterrotte fino ai nostri giorni. E’ sempre così, chi invoca Maria supera l’ostacolo, riprende il cammino, raggiunge la meta. Poi un evento straordinario fu, nell’ultima guerra mondiale, l’immagine portata in città, a Roma: raccolse la fede, la devozione, le speranze e i timori di tutti i romani, anche di Pio XII che invitò a fare un voto alla Madonna perché Roma venisse risparmiata dallo scontro imminente dei due eserciti, tedesco e anglo-americano. Il 4 giugno fu deciso di fare questo voto solenne. Importante è ricordare come due ore dopo, Roma fu liberata e i tedeschi lasciarono la città senza combattere, mentre gli anglo-americani entravano pacificamente a Roma.


D. - Qual è la devozione dei romani verso il Santuario del Divino Amore?


R. – Centinaia di migliaia di romani affluiscono anche di notte al Santuario, lo frequentano, lo amano, lo sostengono con la loro carità. Lo ritengono come un punto di riferimento essenziale per la loro spiritualità, ma anche per le loro pene. La caratteristica a mio avviso importantissima è il pellegrinaggio notturno a piedi che si svolge tutti i sabati, dal primo dopo Pasqua all’ultimo di ottobre, con partenza da Roma vicino al Circo Massimo, davanti al palazzo della FAO. Si raggiunge il Santuario la domenica mattina alle cinque e si termina il pellegrinaggio con la celebrazione eucaristica. E’ un flusso ininterrotto di canti, di preghiere e di penitenza. I pellegrini lo vivono con grande fede.


D. - Come vi siete preparati alla visita del Papa?


R. – Appena abbiamo appreso la notizia la prima reazione ovviamente è stata la gioia. Quindi il ringraziamento al Signore e alla Vergine Maria per questa grande opportunità che ci viene offerta: accogliere il Papa nel Santuario della Madonna del Divino Amore. Abbiamo organizzato dei convegni e dei momenti di preghiera e poi c’è stato un lavoro particolare: un restauro radicale della piccola chiesetta con la gloria degli angeli che circondano la Vergine Maria. Ora tutto è pronto perché il Santo Padre sta per bussare alla porta.


D. – Cosa può dirci dell’attaccamento di Benedetto XVI al Santuario del Divino Amore?


R. – Ci ha sempre sorpreso la visita del Cardinale Ratzinger. Lo vedevamo quasi pellegrino solitario mescolarsi agli altri pellegrini, soffermarsi davanti all’Immagine della Madonna, in adorazione davanti a Gesù-Eucaristia. Qualche volta ha anche celebrato, si è fermato qui in mezzo ai fedeli con grande disponibilità ascoltando le domande, rispondendo affabilmente. Qualche volta ha anche pranzato nella nostra Casa del Pellegrino rimanendo proprio come un pellegrino che si reca sia al Santuario per manifestare la propria devozione filiale alla Madonna, ma anche, a mio avviso, per distendere un po’ l’animo contemplando quello che offre il Santuario.


D.- Anche Giovanni Paolo II era particolarmente devoto verso la Madonna del Divino Amore…


R. – Giovanni Paolo II fu subito attratto da questo Santuario. Alcuni mesi dopo l’elezione venne qui, esattamente il primo maggio 1979. In quella occasione celebrò la Santa Messa, amministrò per la prima volta come Papa le cresime ai nostri ragazzi. In quell’occasione ci lasciò una frase molto bella dicendo che il Santuario della Madonna del Divino Amore era il nuovo Santuario mariano di Roma, accanto a quello più antico di Santa Maria Maggiore. Questo ci rende particolarmente responsabili.
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