2006-04-21 19:27:01

KENYA: I VESCOVI LANCIANO UNA COLLETTA PER I SEMINARI IN DIFFICOLTA’ FINANZIARIE A CAUSA DEL CALO DELLE DONAZIONI DALL’ESTERO




NAIROBI, 21 apr. ’06 - “Invitiamo tutti i cattolici del Kenya a contribuire alla formazione dei suoi futuri sacerdoti”. E’ l’appello rivolto dall’arcivescovo Nicodemus Kirima, presidente della Commissione per i seminari della Conferenza episcopale del Kenya, in una lettera indirizzata alle diocesi del Paese. I quattro seminari kenioti devono infatti fare i conti con crescenti difficoltà finanziarie legate al progressivo venire meno dei finanziamenti dall’estero: nel corso degli anni si è passati da mille dollari a studente per anno ad appena 300. Di qui la decisione dei vescovi di correre ai ripari con una raccolta di fondi nelle parrocchie. L’obiettivo, spiega la lettera di mons. Kirima, è di “raccogliere sei milioni di shillings (poco più di 84mila dollari), di cui due dedicati alle spese generali e quattro assegnati ogni anno ai seminari per le spese di cui hanno bisogno”. Dall’indipendenza del Kenya nel 1963 i contributi dall’estero hanno coperto la maggior parte delle spese dei seminari kenyoti. La riduzione di questi contributi, ha spiegato all’agenzia ecumenica Eni il segretario esecutivo della Commissione episcopale per i seminari padre Moses Muraya, è dovuta, da un lato, al taglio dei sussidi della Santa Sede e, dall’altro, al calo delle donazioni dai Paesi occidentali. Sulle cause di questo calo padre Muraya non ha dubbi: “Il mondo cambia: i cristiani che ci hanno aiutato in passato sono oggi anziani. Sappiamo inoltre che l’interesse si è oggi spostato ad altri problemi, come l’ambiente. La fede in Occidente è meno forte che in passato”.
(Apic – ZENGARINI)








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