2006-04-11 12:32:50

POLONIA: POLEMICHE SU COSTRUZIONE DI UNA GRANDE BASILICA A VARSAVIA IN RICORDO DELLA CADUTA DEL COMUNISMO E DI GIOVANNI PAOLO II




VARSAVIA, 11 apr - Il divieto di finanziamenti statali alla costruzione di “una chiesa che apparterrà al patrimonio storico della nazione polacca è incomprensibile”. Così il cardinale primate di Polonia Jozef Glemp, ha commentato nei giorni scorsi le proteste dell’opposizione agli stanziamenti decisi dal partito di maggioranza per la costruzione a Varsavia di una grande basilica in ricordo della caduta del comunismo e del pontificato di Giovanni Paolo II. I fondi sinora raccolti dalle donazioni private per il progetto, lanciato alla fine degli anni Novanta, sono insufficienti. Per questo il nuovo partito di governo Diritto e giustizia ha deciso di stanziare un contributo statale, bollato come illegittimo dall’opposizione, in quanto la legge vieta finanziamenti pubblici ai luoghi di culto. Secondo i deputati della maggioranza , invece, i fondi saranno usati per il museo adiacente dedicato a Giovanni Paolo II e quindi si tratterebbe “di un investimento culturale e non religioso”. Per il cardinale Glemp, che nel maggio 2002 ha posto la prima pietra dell’edificio, benedetta tre anni prima da Giovanni Paolo II, non c’è non c’è nulla di strano che la Chiesa chieda aiuti finanziari allo Stato: “Questa chiesa apparterrà all’intera nazione”, ha detto all’agenzia polacca Kai. “Il divieto di finanziamenti statali alla sua costruzione – ha aggiunto - è incomprensibile, poiché il bilancio statale comprende i contributi dei cittadini, il 90 per cento dei quali sono cattolici”. Il complesso in costruzione sarà grande 6.500 metri quadri e avrà una cupola di 64 metri di diametro.
(Apic – ZENGARINI)








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