STATI UNITI: DAL SECONDO RAPPORTO DEI VESCOVI SUGLI ABUSI SESSUALI EMERGE CHE LE DENUNCE
SONO IN CALO
WASHINGTON, 4 apr. - Sono in calo le denunce di abusi sessuali commessi da
esponenti del clero contro minori negli Stati Uniti. E’ quanto emerge da un nuovo
rapporto pubblicato la settimana scorsa dalla Conferenza episcopale (Usccb) e commissionato
al John Jay College of Criminal Justice di New York. Il rapporto completa e aggiorna
i dati pubblicati dallo stesso istituto ai primi del 2004 sui casi di pedofilia registrati
nella Chiesa degli Stati Uniti dal 1950 al 2002, riportando anche quelli denunciati
nel 2005. Essi sono 783 - 670 dei quali avvenuti prima adel 1980 - contro gli oltre
mille denunciati l’anno precedente. Vi sono implicati 532 sacerdoti, più dell’80 per
cento dei quali oggi non esercitano più il sacerdozio. Il calo del numero delle denunce
e il fatto che la stragrande maggioranza riguardi fatti avvenuti molto tempo fa sembrerebbero
dunque indicare che le misure adottate dai vescovi a Dallas nel 2002 dopo lo scoppio
dello scandalo stiano dando i loro frutti. In particolare, secondo il John Jay College,
i risultati migliori in questo senso sono stati ottenuti dalle diocesi che hanno voluto
intraprendere “azioni decise e tempestive” contro i responsabili. Continuano intanto
negli Stati Uniti i risarcimenti alle vittime. L’anno scorso le diocesi statunitensi
hanno vesato in tutto 467milioni di dollari. (Cns – ZENGARINI)