INDIA : LA CHIESA PLAUDE ALLA NUOVA CAMPAGNA GOVERNATIVA CONTRO ABORTI SELETTIVI DI
FETI FEMMNILI, ANCHE SE LA RITIENE INSUFFICIENTE
NEW DELHI, 4 apr. - Il mondo cattolico indiano plaude alla nuova campagna
lanciata dalle autorità del Paese contro la diffusa pratica degli aborti selettivi
di feti femminili, ma ammonisce che solo un profondo cambiamento di mentalità nella
società indiana potrà sradicare questa piaga. Ogni anno in India, grazie anche alla
possibilità di conoscere il sesso del nascituro tramite l’ecografia prenatale, vengono
abortiti migliaia di feti di sesso femminile. Una pratica legata ad antichi pregiudizi
e retaggi culturali che, tra l’altro, sta causando marcati squilibri demografici con
drammatiche conseguenze sociali. Per questo il Ministero indiano per la tutela della
donna e del bambino ha lanciato in questo mese di marzo il Decennio per la sopravvivenza
delle bambine, mentre le autorità della capitale New Delhi hanno annunciato una campagna
di incentivi economici per favorire la nascita di bambine femmine. Per Suor Maria
Scaria, coordinatrice della Commissione Giustizia e Pace dell’arcidiocesi di Delhi,
si tratta di misure in sé “molto positive”, ma la cui efficacia dipende in ultima
istanza dall’effettiva volontà di attuarle. Anche il divieto oggi in vigore in India
di informare i genitori sul sesso del nascituro - spiega la religiosa - continua
infatti ad essere sistematicamente aggirato, soprattutto dalle famiglie più benestanti.
Anche per Virgina Saldana, segretario esecutivo dell’Ufficio per i laici della Federazione
delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc), ed ex responsabile della Commissione
per le donne della Conferenza episcopale indiana, il problema è a monte e non potrà
essere risolto senza un radicale cambiamento di mentalità: “Nessuna legislazione potrà
migliorare la situazione se non cambia l’atteggiamento di fondo della società indiana
verso le bambine femmine”, ha detto all’agenzia Cns. Per questo - ha sottolineato
- occorre sensibilizzare le persone sui pregiudizi e le discriminazioni sessuali,
diffuse anche in seno alla Chiesa, a cominciare dalle scuole. L’India non è oggi
il solo Paese a praticare l’aborto selettivo di feti femminili. Ci sono Stati, come
Afghanistan, Nepal, Pakistan, Cina e Corea del Sud, che si trovano ad affrontare lo
stesso problema. (Cns – ZENGARINI)