NIGERIA: DICHIARAZIONE DEI VESCOVI SU SCONTRI A MAIDUGURI
ABUJA, 23 feb. - I vescovi della Nigeria sono profondamente sconcertati dagli
scontri scoppiati nei giorni scorsi nello stato settentrionale di Borno e costati
la vita ad almeno 15 cristiani, tra cui un sacerdote, oltre alla distruzione di diverse
chiese. In una nota diffusa martedì, essi confermano l’impressione espressa da più
parti che i disordini, avvenuti durante una protesta contro le vignette raffiguranti
il profeta Maometto, siano il risultato di “un piano premeditato per fare sprofondare
il Paese in una crisi sotto le apparenze di una protesta di carattere religioso”.
Nella nota, i presuli non risparmiano critiche alle autorità e alle forze dell’ordine
“che hanno permesso la manifestazione senza provvedere alla protezione delle vite
e delle proprietà dei cittadini”, un’omissione che essi considerano voluta. “Non abbiamo
alcuna obiezione alla libertà di espressione – rimarcano –, ma questo non può avvenire
a scapito di altri cittadini”. “Duole constatare – aggiungono – che mentre i leader
delle due principali religioni del Paese stanno lavorando assiduamente per la pace
e l’armonia, che sono il fondamento del Cristianesimo come dell’Islam, alcuni fanatici
e i loro finanziatori stiano strumentalizzando la religiore per provocare una crisi”
che la Nigeria “non può permettersi”. In conclusione, la nota esorta, da un lato,
i fedeli cristiani alla calma e a non reagire con azioni di rappresaglia e, dall’altro,
le autorità nigeriane a impedire che gli scontri si estendano ad altre parti del Paese
e a risarcire le famiglie colpite. (Nota – ZENGARINI)