ASIA/AUSTRALIA: FORUM INTERRELIGIOSO SI IMPEGNA A PROMUOVERE LA MISSIONE DI PACE DELLE
RELIGIONI NEL CONTINENTE
GIAKARTA, 22 feb. - “Appoggiare le forze moderate e lo spirito pacifico delle
religioni per contrastare la minaccia della violenza, dell’estremismo e del terrorismo”;
favorire la comprensione e il rispetto reciproco dei popoli di diversi credi “per
superare i pregiudizi, l’intolleranza e l’odio”; promuovere un’educazione religiosa
che aiuti “comunità pluralistiche e multiculturali a costruire società armoniose”.
Sono alcuni degli impegni con cui si è concluso recentemente a Giakarta un forum interreligioso
che ha visto la partecipazione di 200 esponenti religiosi, tra cui anche cattolici,
da 16 Paesi asiatici e dall’Australia. L’incontro era organizzato dal Comitato indonesiano
delle religioni per la pace e una società multiculturale (Icompr, in sigla), al quale
aderisce anche la Chiesa cattolica, ed ha avuto per titolo “In ricordo di Cheng Ho
600 anni fa: la cooperazione per la pace e la prosperità”. Cheng Ho era un ammiraglio
cinese musulmano vissuto nel XV secolo a cui si attribuisce il merito di avere esportato
le conquiste tecnologiche del suo Paese in altre parti del mondo. Un missionario di
pace che i partecipanti all’incontro interreligioso di Giakarta hanno voluto additare
a modello per riproporre il ruolo “profetico delle religioni nella costruzione della
pace e della giustizia sociale” in un mondo in cui vengono invece strumentalizzate
per fomentare l’odio. Nel messaggio conclusivo i partecipanti si assumono a questo
scopo dieci impegni. Tra questi la “difesa della giustizia, della liberà e dell’uguaglianza
nella sfera sociale, politica, economica a livello locale, nazionale e globale” contro
la povertà, la disuguaglianza e le discriminazioni che alimentano i conflitti e la
loro strumentalizzazione religiosa. Per portare avanti la causa della pace in Asia
essi si sono impegnati quindi a promuovere la collaborazione tra i leader religiosi
nei loro rispettivi Paesi. (Ucan – ZENGARINI)