STATI UNITI: CONGRESSO ANNUALE DEI RESPONSABILI DIOCESANI DI PASTORALE SOCIALE
WASHINGTON, 16 feb. - “Legislatori che siano al tempo stesso pro-vita e pro-poveri
sono oggi una rarità negli Stati Uniti, ma queste eccezioni vanno cercate e sostenute”.
A rilevarlo nei giorni scorsi è stato John Carr, direttore dell'Ufficio per lo sviluppo
sociale e la pace nel mondo della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, intervenendo
all'annuale congresso nazionale dei responsabili diocesani di pastorale sociale. L’incontro
si è svolto a Washington dal 12 all’15 febbraio sul tema: “Portare la Buona Novella
ad un mondo a pezzi”. Come ogni anno,la riunione è stata dedicata a fare
il punto sulla situazione del welfare negli Stati Uniti, sulle attuali politiche
sociali dell’amministrazione americana e in particolare al ruolo dei cattolici di
fronte alle principali emergenze sociali nel Paese e nel mondo. I cattolici, ha rilevato
nel suo intervento Carr, che non ha risparmiato dure critiche sia ai Democrtaici che
ai Repubblicani, sono oggi chiamati a contrastare una cultura che attribuisce “scarso
valore alla vita”, quella stessa cultura che “considera il non nato come un’imposizione,
gli anziani come un peso, l’immigrazione come una minaccia, la tortura come un male
necessario e le vittime civili come un danno collaterale”. Tra le aree di intervento
prioritarie per gli operatori sociali cattolici negli Stati Uniti, Carr ha segnalato,
in particolare, l’opposizione ai tagli finanziari per i programmi a favore dei poveri
e alla pena di morte, la promozione di un vasto dialogo nazionale sul ritiro delle
truppe americane dall’Iraq, la riforma delle attuali politiche migratorie e il sostegno
ai programmi internazionali per la promozione dello sviluppo e della lotta contro
l’Aids. Sulla stessa linea è stato l’intervento del Presidente della Conferenza episcopale
mons. William S. Skylistad che, nell’omelia per la messa di apertura al congresso,
ha denunciato come troppo spesso il “messaggio cattolico sulla vita e la dignità umana
, la giustizia e la pace sia ignorata e contrastata nella capitale”, mentre l’opera
di servizio svolta dagli operatori sociali cattolici “non fa notizia”. (Cns –
ZENGARINI)