2006-02-16 16:53:24

PORTOGALLO: MESSAGGIO DEI SUPERIORI RELIGIOSI D'EUROPA


FATIMA, 16 FEB. - Primato di Dio, vita comunitaria, riconciliazione e la scelta “liberamente” presa di vivere in castità, povertà e ubbidienza. Sono questi valori la “ricchezza della vita religiosa”. Da oggi vogliono diventare “una risposta alle sfide dell’Europa”. È una promessa di impegno il messaggio che i religiosi e le religiose del continente hanno diffuso, martedì scorso, al termine della XII Assemblea dell’Unione delle Conferenze europee dei superiori maggiori (Ucesm). L’assemblea ha avuto luogo a Fatima, in Portogallo, dal 6 al 12 febbraio. Tema la “Vita religiosa oggi: la nostra vita spirituale di fronte alle sfide europee”. Come è noto, aderiscono all’Ucesm i superiori e le superiori maggiori di Istituti religiosi di tutta Europa, per una rappresentanza di circa 395mila religiosi e religiose. “L’Europa – si legge nel messaggio – si trova di fronte a una moltitudine di sfide che suscitano speranza e creatività ma anche paura, ripiegamento e sfiducia. Queste sfide ci interpellano. Sono anche le nostre”, per quanto di “più essenziale e prezioso” rivelano: “La vita e il suo senso, la dignità di ogni persona umana, la giustizia e la pace”. Il messaggio esordisce evocando “il primato di Dio” scelto dai religiosi nelle loro vite e aggiunge: “L’esperienza della preghiera e della contemplazione ci fa testimoni capaci di proporre la fede in un mondo alla ricerca di senso, spesso privo di speranza e incerto per l’avvenire”. Forte l’appello sulla riconciliazione: “Diventiamo testimoni di un perdono capace di guarire le ferite dentro di noi, tra noi e tra i popoli che soffrono del peso della storia e nelle società segnate dalla violenza”.
(Sir – MANCINI)








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