UGANDA: APPELLO DEI SUPERIORI RELIGIOSI PER LA PACE E LA DEMOCRAZIA NEL PAESE E
NELLA REGIONE DEI GRANDI LAGHI
KAMPALA, 4 feb. - “Noi religiosi cattolici dell’Uganda, vogliamo aggiungere
la nostra voce alle tante altre voci che, in queste ultime settimane e mesi hanno
espresso la loro preoccupazione sugli sviluppi della situazione politica e sociale
in questo particolare momento della storia del nostro Paese”. E’ quanto si legge in
una dichiarazione dell’Associazione dei Superiori degli Istituti Religiosi dell’Uganda
(Amsriu), dove il 23 febbraio si voterà per l’elezione del Presidente. Nel documento,
i Superiori denunciano le difficoltà dell’attuale processo democratico in Uganda;
il conflitto civile nel nord-est del Paese tra le forze governative e il cosiddetto
“Esercito di Liberazione del Signore” (Lra); la corruzione; le responsabilità
dell’Uganda nella guerra civile nella vicina Repubblica Democratica del Congo e le
distorsioni della campagna elettorale in corso. La dichiarazione si sofferma anche
sulla guerra civile nel nord-est del Paese: “Dopo 20 anni – denuncia – il Governo
non è riuscito a risolvere questo scandaloso conflitto! Intanto, quasi 2 milioni di
sfollati interni sono costretti a vivere in condizioni inumane. Circa mille sfollati
muoiono ogni settimana, una vergogna per il Governo e noi tutti”. Nonostante queste
preoccupazioni, i Superiori religiosi ugandesi affermano di non avere comunque perso
la speranza sul fatto che “non è troppo tardi per il Governo e tutte le parti interessate
di rimediare alla situazione”. Essi invitano, in conclusione, tutti i religiosi e
le persone di buona volontà a partecipare, il prossimo 19 gennaio, a una giornata
di riflessione e preghiera per la pace in tutte le diocesi ugandesi. E un rinnovato
appello ad un intervento più deciso della comunità internazionale per la soluzione
della guerra civile in Uganda e per la pacificazione di tutta la Regione dei Grandi
Laghi è stato lanciato nei giorni scorsi anche dall’arcivescovo di Gulu, mons. John
Odama. Intervenendo a un incontro informale del Consiglio di Sicurezza dell’Onu a
New York, il presule ha affermato che la soluzione dei conflitti in Uganda, Rdc e
Sudan è possibile solo in un quadro globale di pacificazione e stabilizzazione della
Regione. (Cns; Fides – LZ)