INDIA: PRESI A SASSATE DAGLI INDU' UN VESCOVO E TRE SACERDOTI
NEW DELHI, 2 feb. - La Conferenza episcopale indiana (Cbci), tramite il suo portavoce,
condanna l’aggressione di mons. Thomas Dabre, vescovo di Vasai, e invita nuovamente
il governo ad assicurare che “in India frange di fanatici non prendano in mano la
legge”. Il presule è stato attaccato il 29 gennaio scorso da una folla indù mentre
visitava una casa per bambini poveri in un villaggio nello stato occidentale del Maharashtra.
Circa 200 militanti indù hanno lanciato pietre contro mons. Dabre e contro i tre
sacerdoti che lo accompagnavano, ferendone uno. Il vescovo ed i sacerdoti erano stati
invitati nel villaggio di Gosali all’inaugurazione di una scuola per giovani tribali.
Il lancio di pietre ha provocato danni anche all’edificio scolastico. Secondo
il portavoce della Conferenza episcopale indiana il caso di mons. Dabre “è un chiaro
segno che gruppi di fanatici stanno cercando di prendere la legge nelle loro mani
e ostacolare il nobile lavoro che la Chiesa cattolica svolge in India”. Gli estremisti
indù si oppongono all’impegno della Chiesa a favore dell’elevazione culturale ed economica
dei tribali. Il portavoce ha aggiunto che l’incidente “è un’altra prova che fondamentalismo
e elementi anti-sociali cercano di creare ostacoli al lavoro sociale e umanitario
della Chiesa in India”. Il portavoce della Cbci chiede al governo centrale e locale
di intervenire in modo deciso contro i responsabili dell’attacco e adottare misure
che impediscano il ripetersi di azioni simili. Stessa richiesta era stata rivolta
alle autorità dal card. Ivan Dias, arcivescovo di Mumbai, all’indomani dell’attacco.
“Un così barbarico episodio di violenza – ha detto il porporato – è una disgrazia
per la stessa cultura indiana di rispetto e di tolleranza e, nello stesso tempo,
mostra la mancanza in questi gruppi politico-religiosi del senso di democrazia civilizzata”.
In un comunicato congiunto la All India Catholic Union, l'equivalente in India
dell'Azione Cattolica, e il Bombay Catholic Council definiscono l’aggressione un
tentativo di “intimidazione” ed annotano che se "gli abitanti non avessero fatto
resistenza agli estremisti, poteva succedere qualcosa di grave”. (Asianews - MANCINI)