FILIPPINE: CONCLUSA LA PLENARIA DEI VESCOVI CON UN DURO MONITO CONTRO IL DEGRADO DELLA
MORALITA’ PUBBLICA NEL PAESE
MANILA, 1 feb. - Per un autentico rinnovamento morale della società filippina
e per restaurare la fiducia dei cittadini nella politica serve un’operazione verità
sulle malversazioni dei servitori dello Stato che coinvolga tutte le istituzioni democratiche
– parlamento, governo, potere giudiziario. E’ il fermo richiamo contenuto nella dichiarazione
finale della plenaria della Conferenza episcopale filippina (Cbcp), svoltasi nei giorni
scorsi a Manila. Al centro dell’assemblea è stata appunto la questione del rapporto
tra etica e politica, un tema che continua ad essere di grande attualità in un paese
in cui la corruzione è un male endemico contro cui da anni si batte la Chiesa locale.
Nel documento pastorale, intitolato “Rinnovare la nostra vita pubblica attraverso
i valori morali”, i vescovi denunciano lo stato di “paralisi” cui è giunta la vita
politica nelle Filippine determinata, per un verso, dall’ormai diffusa cultura del
sospetto, usato come arma di lotta per il potere e, per l’altro, dalla volontà di
nascondere invece la verità. Il riferimento implicito è ai nuovi recenti scandali
che hanno coinvolto la Presidente Gloria Macapagal Arroyo, accusata di brogli elettorali
e corruzione, ma anche alla gestione poco trasparente di appalti e opere pubbliche.
I presuli non risparmiano poi critiche anche sul tema delle riforme costituzionali
proposte in queste settimane dall’Esecutivo. Una mossa giudicata “affrettata”, poiché
– affermano – una riforma di questo livello “richiederebbe invece un ampio consenso,
totale trasparenza” e un sereno dibattito tra tutte le forze politiche. Ma a preoccupare
l’Episcopato sono soprattutto le conseguenze dell’affarismo e di questa cattiva gestione
della cosa pubblica sui poveri – pescatori, contadini, indigeni - esclusi dai benefici
dell’attuale ripresa economica. Contro questa crisi, ammoniscono i presuli, non servono
la violenza o il sovvertimento costituzionale che porterebbero solo “nuove ingiustizie”.
Occorre piuttosto rilanciare la promozione dei valori morali nella società filippina,
coinvolgendo la base, ossia le parrocchie, le famiglie, i giovani. Per questo i vescovi
hanno deciso di organizzare una vasta campagna di sensibilizzazione sulla dottrina
sociale della Chiesa, dichiarando il 2006 “Anno delle questioni sociali”. (Ucan
– LZ)