CITTA’ DEL MESSICO, 27 gen. - I vescovi messicani stanno mettendo a punto un comunicato,
che verrà ufficializzato il prossimo aprile, sull’importanza della tornata elettorale
del 2 luglio. Tanti auspicano, inoltre, la messa in circolazione del documento del
vescovo di Cuernevaca, mons. Florencio Olvera Ochoa, pubblicato tre anni fa e intitolato
Decalogo dei peccati elettorali, che costò al presule una denuncia penale. Nell’occasione
mons. Olvera considerò “immorale” votare per i candidati abortisti, per i favorevoli
all’eutanasia, al prolungamento della vita attraverso l’uso di mezzi artificiali,
alla distruzione e/o alla manipolazione dell’embrione. Il vescovo di Cuernevaca giudicò
negativamente anche coloro che avrebbero scelto l’astensione perché, a suo avviso,
“il disertare le urne, equivale a dare man forte agli immorali”. A questo primo elenco
il presule indicò una serie di gravissimi errori da evitare in campagna elettorale.
Tra questi, la compravendita di voti, il sostegno a coloro che avevano manifestato
il loro dissenso nei confronti della famiglia tradizionale, della libertà religiosa
o, ancora, si erano espressi a favore di un liberismo selvaggio evidentemente contro
la persona e il bene comune. Mons. Olvera, intervistato da Cronica, si è detto pienamente
d’accordo con il Segretario del Governo, Carlos Abascal Carranza, sulla “non intromissione
della Chiesa su cose che riguardano la politica o i partiti”. “Ma” ha sottolineato
il presule “noi non parliamo di politica, bensì di diritti umani”. (Aci – DIONISI)