ITALIA: CONFERENZA DEL SEGRETARIO DEL SUPREMO TRIBUNALE DELLA SEGNATURA APOSTOLICA
ROMA, 13 gen. - "La Chiesa, anche con il suo ordinamento giuridico, è chiamata a dare
un contributo alla riscoperta di senso della vita, particolarmente mediante il senso
della norma, che si presenta ogni giorno come cammino entro il quale l'uomo deve mantenersi,
proprio per realizzare lo scopo della vita".
È quanto ha affermato,
ieri a Roma, mons. Velasio De Paolis, segretario del Supremo Tribunale della Segnatura
Apostolica, in una conferenza alla Pontificia Università della Santa Croce in occasione
del festa accademica di S. Raimondo di Penyafort della Facoltà di Diritto Canonico.
L'ordinamento
canonico, ha aggiunto mons. De Polis "non è semplicemente un dato di fatto o frutto
di una situazione storica, ma una necessità derivante dalla natura stessa e della
missione della Chiesa, in ragione dei fini che essa è chiamata a perseguire in modo
esclusivo".
La stessa Chiesa cattolica si presenta perciò come un "modello
unico di società religiosa che ha rivendicato e formulato un proprio ordinamento giuridico,
sovrano e indipendente dal potere civile, sulla pretesa di avere una missione propria
ed esclusiva, ricevuta da Dio stesso, verso tutti gli uomini".
Sull'esercizio
della potestà ecclesiastica, il prelato ha tenuto a ribadire che esso è chiamato "significativamente
ministerium, non potere. Di fatto particolarmente sulla potestà di governo si ripercuotono
le visioni aberranti del diritto e della società che oggi dominano la scena dottrinale
giuridica. Ma è anche in questa realtà umana che la Chiesa è chiamata a rivelare la
novità evangelica, in forme sempre nuove e conformi alla sua natura: il servizio del
potere come atto d'amore di Dio verso gli uomini".