(09 gennaio 2006 - RV) L’Eucaristia nella vita della Chiesa e la sua dimensione sociale:
su questi ed altri temi hanno dibattuto a Moundou, in Ciad, vescovi e laici nel primo
Congresso eucaristico nazionale che si è concluso ieri e presieduto dall'Inviato Speciale
del Santo Padre, il cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il
Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Un congresso per il quale i fedeli si
sono preparati lungo l’arco di tre anni, prima a livello diocesano poi nelle singole
parrocchie. Ma che cosa è emerso dalle giornate di preghiera e di studio dedicate
al convegno e quale partecipazione ha avuto? Tiziana Campisi ha raggiunto telefonicamente
in Ciad il vescovo di Goré, Rosario Pio Ramolo che ha preso parte al congresso:
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R. – Le autorità locali che abbiamo invitato a partecipare, anche per la presenza
del legato del Papa, hanno manifestato anche loro una grande gioia.
D. – Quali
sono stati i problemi più dibattuti?
R. – L’esempio del sacrificio di Cristo,
come impegno, donazione della propria vita, come arrivare a capire questo e come arrivare
a viverlo nella società in cui ci troviamo. L’impegno del cristiano in tutto quello
che è vita ecclesiale e come partecipare meglio al sacrificio eucaristico. Il significato
della riconciliazione. E poi, come vivere questa comunione trasmessaci dal banchetto
eucaristico. Ed infine, l’impegno sociale che deve scaturire da questa comunione,
da questa condivisione con Cristo e quindi con i fratelli. Come il cristiano può impegnarsi
a livello politico, a livello di giustizia, in questo nostro Paese, dove appunto facilmente
le ingiustizie sono all’ordine del giorno.
D. - In che modo viene vissuta
l’Eucaristia in Ciad?
R. – Come il punto centrale della vita cristiana. Naturalmente
noi abbiamo delle parrocchie che hanno fino a 70-80 comunità, per cui il parroco e
i suoi aiutanti sì e no possono fare tre, quattro volte l’anno il giro di queste comunità.
Questo, però, non impedisce questa fame eucaristica, questo desiderio di ricevere
Gesù eucaristico. E molti fanno tanti chilometri quando sanno che il padre è in un
villaggio non troppo lontano.
D. – Con quali prospettive la Chiesa del Ciad
riparte dopo questo primo Congresso nazionale eucaristico?
R. – La Chiesa ciadiana
va inevitabilmente a correggere da una parte qualche abuso, rispetto all’Eucaristia,
ma soprattutto approfondirà il significato della presenza reale di Gesù nell’Eucaristia
e la preparazione liturgica domenicale. **********