Dossier Fides: calpestata la dignità di oltre 800 milioni di bambini
(06 gennaio 2006 ) In un dossier pubblicato oggi la FIDES, l’agenzia missionaria
vaticana, sottolinea alcune situazioni particolarmente critiche del disagio infantile.
Il documento, che aggiorna un’inchiesta avviata due anni fa, sottolinea anche l’impegno
della Chiesa su questo fronte. Abitano nelle favelas, lavorano nelle miniere, frugano
nelle discariche. Sono costretti a prostituirsi o a combattere in prima linea. Vittime,
infine, della fame, dell’AIDS, dell’abbandono e dell’ignoranza. In questo desolante
scenario il bambino viene reificato, ridotto a cosa, a merce. Merce, che secondo il
rapporto, per molti uomini rappresenta solo un buon affare. Sono 1,2 milioni i minori
sotto i 18 anni di età coinvolti annualmente nel traffico di esseri umani. Un affare
da 1,2 miliardi che offre nuovi schiavi al mercato delle adozioni e dell’espianto
di organi. La “materia prima” proviene dai Paesi poveri, in quelli ricchi invece si
trova gran parte del “mercato”. Per matrimonio, prostituzione e schiavitù, ogni anno
sono 4 milioni le bambine comprate e vendute. Ed è il continente indiano l’area del
mondo più colpita dal fenomeno. E’ qui infatti che si contano mezzo milione di baby
prostitute, circa 7mila all’anno ''esportate'' soltanto dal Nepal. Ma il quadro degli
orrori che offusca l'infanzia di molte bambine non finisce qui: ogni anno – afferma
il dossier - mutilazioni genitali vengono praticate su due milioni di ragazzine. Altro
capitolo allarmante sono poi gli oltre 120 milioni di bambini di strada. La metà di
loro vive nel continente sud americano, 30 milioni circa in Asia. Tuttavia, dopo il
crollo dell’impero sovietico, il fenomeno è in crescita anche nelle città più grandi
dell'Europa. Hanno tra i 5 e i 16 anni, ma ce ne sono anche di 3 o 4 anni. Molti fanno
i “riciclatori di rifiuti” nelle enormi discariche, ai margini delle megalopoli del
terzo millennio. Inoltre, malgrado i controlli, i bambini continuano ad essere utilizzati
nei lavori più faticosi, perché sono più disponibili e soprattutto costano poco. Secondo
dati ONU questa situazione riguarda 211 milioni di piccoli tra i 5 e i 14 anni, concentrati
in massima parte in Asia. Lavorano spesso in condizioni malsane e senza diritti. Nel
documento si parla di “non cittadini”. Si calcola infatti che almeno 50 milioni di
piccoli non vengano registrati alla nascita nei Paesi in via di sviluppo. Solo in
Asia, secondo stime dell’Unicef, sono 24 milioni le nascite non registrate, e si sale
a 28 milioni in Africa sub sahariana. E non è tutto. Sono 300mila i bambini “arruolati”
sul fronte di guerre dimenticate che insanguinano oltre 40 Paesi del mondo. Per questi
sopravvivere è una scommessa; ed è difficilissimo guarire dalle ferite dell’anima
e della memoria. La guerra - prosegue il documento della FIDES- ha lasciato dietro
di se' un milione di orfani, sei milioni di handicappati. Le mine anti-uomo uccidono
dai 15 ai 20 di persone milioni ogni anno: uno su cinque e' un bambino. Una guerra
infinita che l'infanzia è costretta a combattere senza capire perchè. Unicef e Organizzazione
Mondiale della Sanità, concordano inoltre nell'indicare che proprio i giovanissimi
sono le vittime più indifese della fame: ogni anno ne muoiono sei milioni; mentre
più di 400 milioni sono quelli denutriti. 500 mila, infine, sono i minori che muoiono
di AIDS. Il dossier completo è disponibile sul sito internet dell’agenzia FIDES, www.fides.org.
(E.B.)