L’Unione europea condanna le critiche anti israeliane dell’Iran. Al vertice di Bruxelles
si discute di budget
(16 dicembre 2005 - RV) Continuano a far discutere le esternazioni del presidente
iraniano Ahmadinejad contro Israele, definito “un cancro da trasferire in Occidente”.
Dura e compatta la condanna da parte della Comunità internazionale, anche se ieri
la posizione di Teheran è stata sposata in Egitto dai “Fratelli musulmani”, fazione
politica che nelle ultime elezioni ha visto crescere moltissimo il proprio elettorato.
La guida spirituale del gruppo - Mohamed Mahdi Akef ha detto di non riconoscere Israele,
parlando di una “presenza aliena nell’area” mediorientale. Di Iran intanto si
è parlato ieri anche a Bruxelles, dove si sono riuniti i capi di Stato e di Governo
dei 25. A Margine del summit la dura condanna alle parole del presidente iraniano,
definite in un documento “inaccettabili”. E se in politica estera c’è piena unità
di vedute, sul fronte interno continuano invece le divisioni, soprattutto sui tagli
ai Paesi di nuova adesione, proposti dal piano di riforma del presidente di turno,
il britannico Tony Blair. Da Bruxelles, ci riferisce Giovanni Del Re: