LOJOLA, 29 nov. – Ha preso il via, domenica scorsa a Loyola in Spagna, la Conferenza
dei Superiori d’Europa della Compagnia di Gesù. Primo appuntamento importante nel
quadro dei prossimi centenari, che riguardano la stessa Compagnia. La sessione inaugurale
è stata caratterizzata dal discorso del Padre Generale Hans-Peter Kolvenbach. Due
le parti illustrate. La prima per ribadire i principi ignaziani che devono regolare
l’attività apostolica della Compagnia, mentre nella seconda parte, più lunga, padre
Kolvenbach ha offerto un excursus su alcune delle attuali attività nelle quali sono
impegnati i gesuiti. Il principio di base dell’attività apostolica della Compagnia,
ha rilevato il Padre Generale, “si fonda sul desiderio di aiutare uomini e donne
ad ottenere da Dio il compimento del loro fine ultimo. Ma per far sì che ciò avvenga,
Ignazio ci ricorda che ‘lo strumento umano deve essere unito a Dio’ ”. La spiritualità
ignaziana, ha aggiunto il Padre Generale, non consiste nel cercare Dio al di fuori
delle cose create né nel cercare in esse l’aiuto che possono offrirci per incontrare
Dio, ma trovarlo in esse accettando l’autonomia di cui godono all’interno di uno stato
di dipendenza in quanto oggetti creati. I principi della nostra spiritualità rimettono
in causa l’opinione di alcune persone esterne alla Compagnia, che alla vista del nostro
impegno in così tante opere ed istituzioni, ci considerano come una sorta di multinazionale
impegnata in affari o, forse, come un’organizzazione non governativa ben intenzionata.
Questa impressione si rafforza quando ci vedono disposti ad assumere la responsabilità
dell’amministrazione delle nostre istituzioni. Ecco perché, ha detto il Padre Generale,
dobbiamo sempre ricordarci che siamo un corpo apostolico consacrato al servizio di
Dio. E’alla luce di questo carisma ereditato da Ignazio che l’Assemblea dei Superiori
Maggiori è chiamata ad esaminare e valutare gli impegni intrapresi dalla Compagnia
in risposta all’appello di Dio. Il Padre Generale ha poi esaminato alcune delle
attività apostoliche della Compagnia: l’educazione, l’apostolato intellettuale, l’attività
sociale, la comunicazione, il servizio pastorale, le Comunità di Vita Cristiana, l’Apostolato
della Preghiera e il Dialogo interreligioso. Questa visione d’insieme ha portato
il Padre Generale ad affermare che la varietà di modi di agire adottati dalla Compagnia
nel corso della sua lunga storia indica l’impegno apostolico dei gesuiti come servitori,
amici e compagni di Cristo. Il Padre Generale ha concluso riconoscendo che la “nostra
rete apostolica continua ad essere impressionante e produttiva. Tuttavia non si possono
chiudere gli occhi davanti alla fragilità che accompagna questa ricchezza: una fragilità
che può aumentare nel futuro”. La giornata di lavoro dei Provinciali gesuiti d’Europa
ha visto altresì l’elezione del Comitato Esecutivo e la nomina degli estensori delle
raccomandazioni finali. (Sj – MANCINI)