LIBANO: CHIUSURA ASSEMBLEA PATRIARCHI E VESCOVI MARONITI
BEIRUT, 23 nov. - La comunità internazionale mantenga le sue promesse verso il
Libano e verso i cristiani nel Paese, perché "la presenza cristiana in Libano è una
condizione necessaria ed indispensabile per la prosperità e la difesa della presenza
cristiana in tutto il Medio Oriente". E' l'appello contenuto nel messaggio conclusivo
della 39.ma assemblea dei patriarchi e vescovi libanesi, svoltasi nei giorni scorsi
nella sede del patriarcato a Bkerké. L'assemblea è stata dedicata alla formazione
degli adulti, vista anche come uno strumento per promuovere una presenza più attiva
dei cattolici nel futuro della società libanese. Il documento finale insiste in particolare
sull'importanza dei centri di formazione teologica, diffusi in molte diocesi e accolti
positivamente dai fedeli, consigliando come testo base per i cammini formativi il
Catechismo della Chiesa cattolica. I presuli sottolineano poi il ruolo insostituibile
della famiglia, della parrocchia e dei movimenti apostolici sorti in questi ultimi
anni in Libano per la catechesi degli adulti, esprimendo preoccupazione per le difficoltà
a cui è esposta oggi la famiglia cristiana nel Paese, minacciata dalla crisi economica,
ma anche dalla diffusione delle unioni di fatto, del divorzio e dei matrimoni misti.
Il documento si sofferma infine sul valore e i meriti dei mezzi di comunicazioni
sociale. A questo proposito, i vescovi esprimono la loro solidarietà con la “Voix
de la Charité”, l’emittente cattolica libanese bersaglio a maggio di un’autobomba.
Essi interpretano come un "segno dei tempi" la presenza in Libano di oltre 70 periodici
cristiani che, affermano, costituiscono una ricchezza enorme per il tessuto sociale
libanese e per l’intero mondo arabo ed esprimono quindi il desiderio di potere presto
pubblicare un giornale cattolico a diffusione nazionale sul modello del quotidiano
italiano “Avvenire”. (AsiaNews – LZ)