Benedetto XVI invita a leggere con assiduità la Bibbia. Il commento di padre Enzo
Bianchi sul valore della "Lectio divina"
(6 novembre 2005 - RV) Quarant’anni fa, la Chiesa riscoprì, sotto una nuova luce,
l’essenza della Rivelazione di Gesù, grazie alla costituzione conciliare Dei Verbum.
Davanti a una Piazza San Pietro gremita di persone nonostante la pioggia, Benedetto
XVI si è soffermato stamattina all’Angelus sull’anniversario del documento conciliare,
ribadendo la centralità del Vangelo nella vita della Chiesa e la responsabilità dei
vescovi nel trasmetterne integralmente il messaggio. Il servizio di Alessandro De
Carolis.
Ricercare
Dio nella Parola scritta. E’ questo lo scopo della Lectio divina, l’antica pratica
cristiana che permette, attraverso una lettura sapienziale, contemplativa, della Bibbia
di scoprire il gusto delle cose di Dio. All’angelus di ieri, Bendetto XVI è tornato
– come nel recente passato – ad esortare i cristiani alla riscoperta assidua della
lectio divina, per arrivare a cogliere – ha detto – il “succo” dei testi sacri. Per
comprendere meglio il significato dell’invito del Papa, ecco un commento del priore
della Comunità di Bose, padre Enzo Bianchi, intervistato da Alessandro De Carolis: