Iraq: timori e speranze dopo l'approvazione della Costituzione. Commento del cardinale
Tucci
(27 ottobre 2005 - RV) A due giorni dall’approvazione della Costituzione, in Iraq
è ancora violenza. In diversi attacchi condotti dalla guerriglia a Baghdad sono morti
questa mattina 4 civili iracheni e 3 soldati americani. E mentre gli Stati Uniti prospettano
per il 2006 una riduzione della loro presenza militare nel Paese, sul fronte politico
il testo costituzionale sembra fare da volano per un nuovo capitolo tutto politico.
Da Baghdad, il servizio di Barbara Schiavulli:
Dopo l’approvazione
della Costituzione irachena, il presidente statunitense Gorge W. Bush si è detto soddisfatto,
definendola “un altro importante passo del Paese verso la democrazia”. Ma queste dichiarazioni
non possono esacerbare maggiormente gli animi della guerriglia, che vede ancora una
volta la Casa Bianca troppo presente nella politica irachena? Salvatore Sabatino lo
ha chiesto allo scrittore iracheno Yunis Tawfik:
La strada
dell’Iraq verso la democrazia non è priva, comunque, di aspetti controversi. Un articolo
del testo costituzionale appena approvato precisa, ad esempio, che l’Islam è la principale
fonte della legislazione. Ascoltiamo, in proposito, il cardinale Roberto Tucci: