La gratitudine del Papa per quanti hanno lavorato al Sinodo
(24 ottobre 2005 - RV) Portiamo con noi, nel nostro cuore, la gratitudine per questa
esperienza di fraternità. E’ quanto ha detto Benedetto XVI sabato scorso durante il
pranzo in Vaticano con i padri sinodali. Il testo del discorso a braccio del Papa
è stato reso noto oggi. “Con questo pranzo solenne – ha detto il Pontefice - siamo
arrivati … al punto dell'Ite, Missa est del nostro Sinodo”. Non tanto – ha specificato
- nel senso che “questa nostra assemblea adesso è finita”. In latino infatti – ha
spiegato - “Missa” significa “dimissione”. Adesso non è più “dimissione” ma “missione”,
cioè “un nuovo impegno … affinché la missione del Signore sia realizzata e il Vangelo
arrivi a tutti”.
Il Papa ha ringraziato quanti hanno contribuito al Sinodo:
“Un grande grazie per tutto! Portiamo con noi, nel nostro cuore, questa gratitudine,
anche per questa esperienza di fraternità”. Quindi ha rivolto il suo grazie anche
a quanti “hanno imbandito questo pranzo, a tutti quelli che lo hanno servito, che
lo hanno preparato. Mi sembra di poter dire a nome di tutti che era un pranzo realmente
degno di questo Sinodo!” “Il Signore – ha proseguito il Papa - non avrebbe scelto
l'immagine del banchetto per prefigurare il Cielo, se non avesse approvato anche la
bellezza di un pranzo, dello stare insieme, del mangiare insieme, la gioia anche delle
cose di questo mondo, che sono da Lui create”. Il Papa infine ha salutato i padri
sinodali con un’altra formula di congedo: “Andate in pace”. “Siamo consapevoli – ha
concluso - che questa pace di Cristo non è una pace statica, solo un specie di riposo,
ma una pace dinamica che vuole trasformare il mondo perché sia un mondo di pace animato
dalla presenza del Creatore e Redentore”.