R.D.CONGO: VESCOVI CHIEDONO LA FINE DELLO SCIOPERO DEGLI INSEGNANTI
KINSHASA, 14 ott. - Nella Repubblica Democratica del Congo gli insegnanti sono in
sciopero da quasi un mese e mezzo. Il sistema scolastica è letteralmente paralizzato.
In questa situazione sono voluti intervenire congiuntamente i vescovi congolesi chiedendo
agli insegnati di porre fine al loro sciopero e al governo di mantenere le promesse
di miglioramenti agli stessi insegnanti. “Invitiamo il governo a prendersi le sue
responsabilità - scrivono i vescovi in una dichiarazione di lunedì scorso -, ma
per evitare un anno in bianco agli studenti e agli insegnanti, ed aspettando che il
governo dimostri la propria buona fede entro il 20 ottobre, come promesso da sua Eccellenza
il Presidente della Repubblica, la Chiesa esorta gli insegnanti a riprendere il lavoro".
Lo sciopero degli insegnanti congolesi è iniziato lo scorso 5 settembre. Gli insegnanti
scioperano per protestare per i bassi salari loro corrisposti. I genitori inoltre
sono chiamati a pagare una parte degli stipendi degli insegnanti. Lo Stato infatti
paga gli insegnanti delle scuole pubbliche e convenzionate un salario che va dai 12
ai 28 euro al mese e spesso il contributo mensile non arriva. Il rimanente è a carico
delle famiglie. Il rischio da parte degli studenti di perdere l’anno scolastico deriva
dagli accordi dell'UNESCO che prevedono che se si superano i 45 giorni di sciopero,
viene dichiarato "anno bianco", cioè anno non valido per acquisire i titoli scolastici.
In alcuni istituti scolastici cattolici gli insegnanti sono già ritornati
al lavoro permettendo agli studenti di ricominciare a seguire le lezioni. Lo sciopero
in atto coinvolge anche le scuole cattoliche. Nella Repubblica Democratica del Congo
la Chiesa gestisce 208 scuole materne con 18.405 alunni, 7.859 scuole elementari
con 2.246.304 scolari, 2.904 istituti medi inferiori e superiori con 622.545 studenti.
(Fides - MANCINI)