Perché Gerusalemme sia sempre più luogo d’incontro fra religioni: Benedetto XVI,
all’Udienza generale, prega per la pace nella Città santa
(12 ottobre 2005 - RV) La preghiera del Papa per la pace a Gerusalemme: questa mattina
all’udienza generale in Piazza San Pietro. Benedetto XVI è stato accolto da una folla
di ben 60 mila persone, giunte da tutto il mondo, numerosissimi i fedeli da oltreoceano
anche dalla lontana Australia. I gruppi più numerosi: 1500 dalla Polonia ed altrettanti
dal Messico. Il servizio di Roberta Gisotti:
********* Bagno
di folla eccezionale anche stamane per Benedetto XVI, confortato da tanto calore umano
ed affetto di decine di migliaia di pellegrini, che continuano ogni mercoledì a giungere
da ogni angolo della terra per ascoltare dal vivo la sua parola. E quest’oggi al centro
della catechesi del Papa, ispirata dal Salmo 121, è stata “la Città santa di Gerusalemme”,
“salda e compatta, simbolo di sicurezza e di stabilità”, “cuore dell’unità delle dodici
tribù di Israele, che convergono verso di essa come centro della loro fede e del loro
culto”, “capitale politica ed anche sede giudiziaria”, cosi come ci viene descritta.
“Il
Salmo ha tracciato, così, un ritratto ideale della città santa nella sua funzione
religiosa e sociale, mostrando che la religione biblica non è astratta né intimistica,
ma è fermento di giustizia e di solidarietà. Alla comunione con Dio segue necessariamente
quella dei fratelli tra loro”.
Ecco perché - ha spiegato il Santo Padre – citando
San Gregorio Magno – come “in un edificio una pietra sostiene l'altra, perché si mette
una pietra sopra l'altra, e chi sostiene un altro è a sua volta sostenuto da un altro”,
“così proprio, nella santa Chiesa ciascuno sostiene ed è sostenuto”.
“E così,
il Grande Papa, San Gregorio Magno, ci dice cosa significa il Salmo in concreto, per
la prassi della nostra vita: che dobbiamo essere la Chiesa di oggi, una vera Gerusalemme,
e cioè un luogo di pace, sopportandoci un l’altro, così come siamo nella gioiosa certezza
che il Signore ci ‘sopporta’ tutti. Così cresce la Chiesa come una vera Gerusalemme,
luogo di pace. Ma vogliamo anche pregare per la città di Gerusalemme, che sia sempre
più e più luogo d’incontro tra religioni e popoli ... realmente un luogo di pace”.
Tanti
e scanditi da lunghi applausi i saluti finali nelle varie lingue, occasione per il
Papa di ricordare l’Assemblea generale del Sinodo dei vescovi sull’Eucaristia, in
corso a Roma; il mese di ottobre dedicato al Rosario, poi la memoria oggi in Polonia
del beato Jan Beyzym, missionario in Madagascar, dedicato ai lebbrosi. Il Papa ha
chiesto la sua intercessione a Dio per le nuove vocazioni missionarie, quindi un pensiero
grato ai “cari amici” valdostani accompagnati dal vescovo di Aosta Giuseppe Anfossi,
per l’accoglienza di quest’estate,
“A conclusione di questo anno dedicato
all’Eucaristia, auguro a voi e alle vostre comunità parrocchiali di continuare a
contemplare con speciale intensità il mistero del Pane vivo disceso dal cielo per
la nostra salvezza”.
Un pensiero anche per i carabinieri e i poliziotti e le
loro famiglie, che ha voluto affidare alla protezione di Maria, sottolineando l”importante
servizio svolto a favore della comunità”, infine l’augurio ai malati, agli sposi novelli
e ai giovani di imitare l’esempio del beato Giovanni XXIII, che la Chiesa ha festeggiato
ieri. *********
Al termine dell’udienza generale il Papa ha benedetto la
prima pietra del seminario diocesano internazionale “Redemptoris Mater” di Sydney,
che ospita già 20 studenti di 10 Paesi. Il Santo Padre ha benedetto la pietra proveniente
dalla casa di Nazareth, alla presenza dell’arcivescovo di Sydney, il cardinale Gorge
Pell, che ha voluto il seminario, ed al rettore, il padre australiano Erich Skruzny