Riscoprire gli aspetti sacramentali dell'Eucaristia come baluardo alla crisi morale
che attraversa il mondo. Seconda giornata di lavori al Sinodo, alla presenza del Papa
(4 ottobre 2005 - RV) Rilanciare nel mondo contemporaneo il senso del sacro, spesso
annullato dalla crisi morale in cui si dibattono molte civiltà, così da restituire
ai fedeli la comprensione profonda del mistero eucaristico, nella sua dinamicità e
nella sua capacità di trasformazione dell’uomo. E’ una delle tematiche di fondo affrontata
questa mattina dai padri sinodali, durante la seconda giornata al Sinodo sull’Eucaristia.
Dopo aver introdotto i lavori dell’assise con il suo intervento di ieri, Benedetto
XVI ha partecipato anche alla congregazione generale odierna conclusasi verso le 12.30
di oggi, alla quale hanno preso parte 18 relatori. Il resoconto nel servizio di Alessandro
De Carolis.
Nei 14 interventi
di ieri pomeriggio al Sinodo, tra i vari aspetti del mistero eucaristico ne è stata
sottolineata innanzitutto dal cardinale Saraiva Martìns l’essenziale dimensione pasquale.
L’Eucaristia, ha detto il porporato, è sorgente ed epifania di comunione e in questo
contesto, ha proseguito, va sottolineata la valenza fortemente ecumenica dell’Eucaristia.
Il vero ecumenismo, infatti, non consiste tanto nell’andare noi verso i nostri fratelli
separati, o nel venire loro verso di noi, bensì nell’andare, noi e loro, verso il
Cristo. Ma anche le questioni legate al rispetto della liturgia hanno suscitato l’attenzione
dei padri sinodali, come ci riferisce uno dei nostri inviati, Giovanni Peduto.