No allo stop di alimentazione e idratazione per i pazienti in stato vegetativo. Così
il Comitato italiano di bioetica, proprio quando in Sicilia un ragazzo si è risvegliato
dopo 2 anni di coma. Con noi, mons. Sgreccia
(05 ottobre 2005 - RV) Le pratiche di alimentazione e idratazione artificiali nel
caso di pazienti in stato vegetativo persistente non vanno sospese. Lo ha deciso,
con un apposito documento, il Comitato italiano di bioetica, secondo cui tali trattamenti
non sono atti medici e non possono configurarsi come accanimento terapeutico. Il testo
giunge proprio quando in Sicilia, a Catania, un trentottenne si è risvegliato da un
coma di due anni dopo un incidente stradale. In questa prospettiva, dunque, appare
ancora più significativa la decisione del Comitato di bioetica, come spiega mons.
Elio Sgreccia, presidente della Pontificia accademia per la vita, intervistato da
Giada Aquilino:
(06 ottobre
2005 - RV) Stati Uniti ancora divisi sulla morte assistita, sei mesi dopo la drammatica
vicenda di Terri Schiavo. La Corte Suprema americana, appena passata sotto il controllo
di John Roberts, il neo-presidente voluto da Bush, ha scelto infatti l'eutanasia come
primo caso di alto profilo nel nuovo anno giudiziario. Ce ne parla Elena Molinari: