SEOUL 1ott. - La svolta che il Concilio Vaticano II ha impresso alla vita ecclesiale
nel secolo XX ha generato una grande fioritura della Chiesa anche in Corea, con numerose
vocazioni, con lo sviluppo dell’evangelizzazione, con il pieno inserimento della stessa
Chiesa nella società coreana. E’ quanto è emerso a Seoul, al termine del simposio
internazionale su “Concilio Vaticano II e la Chiesa coreana”. Le giornate di studio
sono state organizzate dall’Università Cattolica di Corea a Seoul, in collaborazione
con la Fondazione che si occupa di Ricerca sulla Storia della Chiesa coreana. Roh
Kil Myung, docente dell’Università Cattolica di Corea, alla fine dei lavori ha voluto
sottolineare come anche nel terzo millennio la Chiesa debba sempre tenere in grande
considerazione le indicazioni del Concilio Vaticano II, che restano ancora molto attuali.
Il simposio ha visto la partecipazione di esperti, di accademici, di sacerdoti, di
delegati dalle varie diocesi e di semplici fedeli. I lavori si sono concentrati nell’esaminare
le dinamiche della crescita della Chiesa coreana nel dopo-Concilio, e su come le indicazioni
conciliari sono state recepite nelle varie comunità, quali ne sono state le conseguenze,
quali cambiamenti hanno apportato nella pastorale e nella percezione della Chiesa
all’interno della società. Dibattuto vivacemente il tema dell’inculturazione, considerata
come requisito fondamentale per la vita della Chiesa in un paese come la Corea. (Fides
– MANCINI)