Assicurare ai piccoli malati professionalità medica e solidarietà: così il Papa in
visita al Bambin Gesù, "luogo di speranza" e segno di carità vissuta
(30 settembre 2005 - RV) “Un luogo dove si respiri speranza e serenità anche nei momenti
di più acuta apprensione”, che abbia la Chiesa come “cuore” dell’attività - da assicurare
su livelli di eccellenza professionale e di grande umanità - e dove lo stesso lavoro
dei medici e dei paramedici sia un esempio di “testimonianza concreta ed efficace
del Vangelo a contatto con l’umanità sofferente”. E’ l’identikit che Benedetto XVI
ha tracciato questa mattina dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, dove si è recato
per un visita commovente e insieme festosa. La cronaca dell’avvenimento, nel servizio
del nostro inviato, Alessandro De Carolis:
Per la visita
del Papa i bambini hanno preparato tanti disegni e preghierine: sono state esposte
nella ludoteca dell’Ospedale. Ce ne parla Sergio Centofanti.
L’Ospedale
pediatrico “Bambino Gesù”, fondato nel 1869 dai duchi Salviati fu affidato alle Figlie
della Carità di San Vincenzo de’ Paoli che tuttora svolgono nell’Istituto la loro
missione. Dal 1924 l’Ospedale è proprietà della Santa Sede. Oggi vi lavorano 476
medici, quasi 1000 infermieri, circa 700 tra addetti tecnici e amministrativi. Nel
2004 sono stati effettuati quasi 34 mila ricoveri, 18 mila interventi chirurgici,
93 mila accessi in “day ospital”, oltre 800 mila visite ambulatoriali e 55 mila prestazioni
di “pronto soccorso”. All’Ospedale accorrono piccoli malati da tutta Italia. Sui motivi
di questo successo Eliana Astori ha intervistato Marco Maghèri, responsabile delle
relazioni esterne del “Bambino Gesù”: