ROMA 15 set. - Una grande rete mondiale che coinvolga tutte le 162 Caritas sparse
nei cinque continenti per combattere il traffico di esseri umani: è la nuova strategia
promossa da Caritas internationalis, emersa a conclusione dell’incontro che ha convocato
il 12 e 13 settembre a Roma delegati da Europa, Asia, Africa, Americhe e Oceania (una
trentina di partecipanti) per stilare un documento d’azione che verrà approvato definitivamente
a novembre. Quattro i punti certi nella bozza di documento, come ha spiegato l’attuale
portavoce della Caritas internationalis, Robert Mickens: "Sensibilizzare l’opinione
pubblica sul problema e prevenire il fenomeno; assistere e proteggere le persone che
vengono trattate come merce; continuare l’azione di advocacy presso le Nazioni Unite
e i governi affinché le persone trafficate non siano criminalizzate e possano essere
tutelate da leggi internazionali; allargare il network, la rete mondiale, ad altri
gruppi ed organizzazioni impegnate in questa lotta". La Caritas internationalis, grazie
alla sua diffusione in tutto il mondo attraverso 162 realtà locali che aderiscono
alla confederazione, ha in sé "il potenziale e il dovere di impegnarsi in uno sforzo
coordinato a livello globale per combattere il traffico di esseri umani". All’incontro
hanno preso parte anche osservatori esterni dei Pontifici Consigli "Cor Unum" e della
pastorale per i migranti e gli itineranti, oltre a rappresentanti delle religiose
dell'Usmi e dell'Usgi.