2005-09-08 06:51:47

L'ANP proclama lo stato di allerta dopo l'assassinio a Gaza dell'ex capo dell'intelligence militare, generale Mussa Arafat, cugino del defunto presidente Yasser


(07 settembre 2005 - RV) L'Autorità nazionale palestinese ha proclamato lo stato di allerta alcune ore dopo l'assassinio a Gaza dell'ex capo dell'intelligence militare, generale Mussa Arafat, 65 anni, un cugino del defunto presidente Yasser Arafat. Al termine dell'attacco è stato notato che il figlio di Arafat, Manhal, un ufficiale della sicurezza, era scomparso: in seguito, è giunta la conferma del rapimento dallo stesso gruppo che rivendica l’attentato. Il servizio di Fausta Speranza: RealAudioMP3


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Si tratta di un gruppo armato eterogeneo: i Comitati di resistenza popolare (CRP). Abu Saed, uno dei comandanti fa sapere all'Ansa che Arafat meritava la morte ''in quanto corrotto e collaborazionista con Israele''. Erano circa le quattro del mattino quando un centinaio di miliziani, a bordo di una ventina di automezzi, hanno lanciato l'attacco contro la lussuosa abitazione di Mussa Arafat a Tel al-Hawa (Gaza) con bombe a mano e razzi. Le guardie del corpo hanno risposto al fuoco per circa 45 minuti ma alla fine Arafat è stato trascinato per strada e crivellato da almeno 23 colpi. Originario di Jaffa (Tel Aviv), il generale ucciso ha avuto una vita segnata dalla violenza. Nel 1965, a Gaza è uno dei primi combattenti di al Fatah. Poi la lotta, in seguito alla guerra dei sei giorni (1967), dal territorio giordano. E dopo l’espulsione dalla Giordania, negli anni Ottanta, è al fianco di Yasser Arafat: prima in Libano, poi nell'esilio di Tunisi dove viene nominato comandante dell'intelligence militare.


In seguito agli accordi di Oslo (1993) assume a Gaza il comando dell'intelligence militare: da allora, diversi gruppi armati dell'intifada l’hanno accusato di sfruttare il potere a fini personali. Da parte sua, il presidente Abu Mazen ha condannato l'assassinio, assicurando che i responsabili saranno catturati e sottolineando che è sua la responsabilità di garantire nei Territori palestinesi la stabilità e la legalità. C’è da dire che queste dichiarazioni sono state accolte con scetticismo da un responsabile dell'intelligence militare in Cisgiordania, colonnello Maher Fares: ha detto che solo ''collusioni fra gli assalitori e l'ANP'' possono spiegare come mai le forze di sicurezza non abbiano cercato di soccorrere Arafat e abbiano invece permesso agli assalitori di dileguarsi.**********








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