(2 settembre 2005 - RV) New Orleans è in ginocchio: quattro giorni dopo il passaggio
devastante dell’uragano Katrina sulla Louisiana, la situazione sembra fuori controllo,
mentre è ancora impossibile tracciare un bilancio delle vittime. Per il governatore
della Louisiana, Kathleen Blanco, i morti sarebbero migliaia. Secondo l’UNICEF, i
bambini rimasti senza tetto negli Stati colpiti sarebbero almeno 300 mila. Oggi il
presidente americano, Bush, visiterà le zone colpite da Katrina, accompagnato da severe
critiche sulla lentezza del governo federale nella risposta alla catastrofe, peraltro
prevista tre anni fa dalla FEMA, la protezione civile americana. L’operato di Bush
è stato, invece, difeso dal suo predecessore, Bill Clinton. Intanto, per far fronte
alla criminalità che imperversa a New Orleans, dove si moltiplicano sparatorie ed
esplosioni, nella città sono stati dislocati trecento soldati della Guardia Nazionale,
con licenza di uccidere. Una misura necessaria, secondo le autorità locali, per fermare
gli atti di sciacallaggio, che rendono difficili le operazioni di soccorso. Sul fronte
degli aiuti internazionali, l’Unione Europea e la NATO sono pronte ad offrire a Washington
ogni aiuto necessario. Ma torniamo alla drammatica situazione a New Orleans con il
servizio di Paolo Mastrolilli:
Di fronte
alla più grave catastrofe naturale degli ultimi cent’anni per gli Stati Uniti, si
moltiplicano in tutto il Paese le iniziative di solidarietà in favore delle popolazioni
colpite da Katrina. Alla Croce Rossa sono arrivate donazioni per 72 milioni di dollari
e all’Esercito della Salvezza per 15 milioni. Anche i principali network televisivi
sono mobilitati in “maratone di beneficenza”, come solo dopo l’11 settembre si era
verificato. E la Louisiana è mobilitata per aiutare gli sfollati di New Orleans. Molti
di loro sono ospitati nelle parrocchie dello Stato del Sud come quella di “Nostra
Signora Regina Coeli”, nella cittadina di Lake Charles. Ecco la testimonianza del
parroco, mons. James Gaddy, raggiunto telefonicamente da Susy Hodges:
Se, dunque,
si vivono momenti drammatici a New Orleans e nelle altre aree della Louisiana e del
Mississipi colpite da Katrina, non mancano i disagi per gli sfollati, che stanno trovando
rifugio in Texas. La macchina dei soccorsi si è infatti inceppata in uno dei suoi
punti più sensibili: l’Astrodome di Houston. La struttura sportiva che avrebbe dovuto
ospitare a 20 mila persone, provenienti dal Superdome di New Orleans, è stata dichiarata
al completo con sole 11 mila persone. Gli sfollati vivono dunque con sconforto queste
ore, dopo aver lasciato dietro le spalle le proprie case distrutte. Ascoltiamo mons.
Frank H. Rossi, vicario generale dell’arcidiocesi di Galveston-Houston, al microfono
di Susy Hodges:
Il mondo è ancora attonito di fronte alla devastazione portata negli Stati Uniti dell’uragano
Katrina, ma ci si chiede anche come mai si siano verificati tanti episodi di sciacallaggio
e violenza nel mezzo di un’immane tragedia. Debora Donnini ne ha parlato con Dennis
Redmont, direttore in Italia dell’agenzia di stampa americana Associated press.