(30 agosto 2005 - RV) In Iraq continua la tensione tra le diverse anime del Paese,
alimentate dagli interessi per le risorse petrolifere. Ieri sera, un funzionario della
sicurezza della compagnia irachena North Oil è stato ucciso in un agguato da uomini
armati. Intanto, il destino della Costituzione appare nelle mani dei sunniti, unico
gruppo a non aver ancora firmato la bozza. Ieri a Tikrit, città natale di Saddam Hussein,
molti di loro hanno protestato contro il testo. Più possibilista, invece, il portavoce
del Partito islamico iracheno – una delle maggiori forze politiche sunnite – che non
ha escluso l’adesione alla Carta fondamentale, purché vengano apportati cambiamenti.
Sentiamo il commento del giornalista sunnita Erfan Rashid, intervistato da Andrea
Sarubbi: