GERUSALEMME 23 AGO. - I 14 membri del Sinodo greco-ortodosso di Gerusalemme hanno
eletto all’unanimità il vescovo Teofilo, 53 anni, come nuovo patriarca. Con la nomina
egli diventa Metropolita di Gerusalemme e prende il posto di Ireneos I che il Sinodo
pan-ortodosso di Costantinopoli, guidato dal patriarca Bartolomeo I, aveva deposto
dall’incarico il 24 maggio scorso. L’ex patriarca aveva tentato di invalidare la riunione
del Sinodo che avrebbe nominato il suo successore ma la Corte giudiziaria di Gerusalemme
lo aveva fermato. Il Metropolita Teofilo, di nazionalità greca, ha servito nella
chiesa del Santo Sepolcro ed è stato rappresentante della chiesa greco-ortodossa a
Mosca ed in Qatar. Il segretario generale del Sinodo, l’arcivescovo Aristarchos, dice:
“Il nostro sforzo è stato quello di eleggere un patriarca in grado di ridare prestigio
al patriarcato. “Ora – continua - ci sentiamo più forti nell’affrontare e superare
la crisi e lo scandalo creato da Ireneos I”. Il padre Atanasio, francescano della
Custodia di Terra Santa ed incaricato del Santo Sepolcro, ha dichiarato ad AsiaNews
che “mons. Teofilo è una personalità cordiale ed amica”. “Con lui – continua – è assicurata
una buona collaborazione fra cattolici ed ortodossi. In passato Teofilo, grazie alla
sua carica, ha molto collaborato per la manutenzione del Luogo Santo”. Secondo
gli accordi dello Status quo la nuova nomina deve essere approvata dai governi di
Palestina, Giordania ed Israele. Il primo ha già fatto sapere che “rispetterà la decisione
sinodale” mentre il governo giordano non ha ancora chiarito la propria posizione.
E’ noto infatti il dispiacere che provano i fedeli greco-ortodossi di nazionalità
araba nell’avere solo leader religiosi di nazionalità greca. Il governo israeliano
non ha ancora riconosciuto neanche la deposizione di Ireneos I effettuata dal Sinodo
di Costantinopoli. Per il momento un funzionario ha fatto sapere che è stata istituita
una commissione ministeriale con delega sulla questione. Intnto, Ireneos I ancora
occupa a Gerusalemme il palazzo del patrarcato e rifiuta di andarsene. (Asianews
- MANCINI)