Brasile: i vescovi condannano la corruzione politica
(14 agosto 2005 - RV) La Conferenza episcopale brasiliana condanna duramente
i casi di corruzione registrati a vari livelli del potere politico ed invita il governo
ed il Paese a riflettere sulle radici di questa tendenza negativa e reagire per la
costruzione di un Brasile piú giusto e democratico. Il servizio di Donika Lafratta.
********** BRASILIA.
= Indignazione etica è il duro giudizio della Conferenza episcopale brasiliana di
fronte agli scandali finanziari e alla corruzione emersa, in questi giorni, ai diversi
livelli del potere politico nazionale. Riuniti ad Itaici per la 43ma Assemblea Plenaria
che si è aperta il 9 e si chiuderà il 17 agosto, i vescovi brasiliani hanno espresso
ieri, tramite un comunicato ufficiale tutta la loro preoccupazione per quanto sta
accadendo nel Paese. “È necessario cercare le radici storiche della perversa cultura
della corruzione di cui si è impregnato il Brasile” - è quanto si legge nel comunicato
diffuso ieri dalla Conferenza episcopale brasiliana - “una corruzione – prosegue il
testo - che si nutre di impunità, connivenza e complicità e che è incentivata da corporativismi
storici e dall’abitudine di usare le strutture del potere pubblico a beneficio di
interessi privati.” I presuli commentano così, i casi di corruzione che hanno caratterizzato
la scena politica brasiliana di questi ultimi giorni. Nel documento si sottolinea
inoltre, come l’indignazione etica nasca dalla consapevolezza della violazione di
alcuni valori fondamentali ma si precisa che senza un impegno fatto di azioni concrete,
questa indignazione possa risultare assolutamente sterile. Risulta assolutamente necessario,
quindi, agevolare la maggiore partecipazione popolare e rinforzare la pratica democratica.
Nel documento, la Conferenza episcopale, rivela inoltre l’esistenza, in Brasile, di
due tipi di corruzione: quella contingente e quella strutturale. La prima, secondo
quanto si legge nel testo: “dovrebbe essere messa sotto indagine, andrebbero punite
le azioni illegali di trasferimento dei fondi e andrebbe prevenuta grazie ad una maggiore
trasparenza nell’amministrazione dei beni pubblici. La seconda, convivrebbe invece,
con l’attuale sistema politico-elettorale e sarebbe associata ad una struttura economica
che accentua e legittima le disuguaglianze”. Per ridurre il fenomeno, quindi, i presuli
reclamano una riforma radicale, una riforma politica in grado di migliorare la democrazia
rappresentativa e favorire quella diretta a tutti i livelli decisionali. “Questa crisi
– termina il comunicato – sia dunque un momento di purificazione politica e di maggiore
impegno per costruire un Paese giusto, solidale, democratico e rispettoso della vita
e dell’ecologia”. “Noi Vescovi del Brasile riponiamo la nostra fiducia nel popolo
brasiliano, la cui cultura, nonostante alcuni aspetti ambigui, esprime valori di grande
significato etico, quali la solidarietà, la cordialità ed il senso della giustizia”.
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