Il cardinale Martino, presidente di Giustizia e Pace, alla conferenza per la Riconciliazione
in Tanzania
(20 luglio 2005 - RV) “La pace è solida e forte quando il comandamento non uccidere
viene accettato senza condizioni”: è quanto sottolineato dal cardinale Renato Raffaele
Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, alla Conferenza per
la Riconciliazione, svoltasi il 18 luglio scorso in Tanzania. Il porporato ha messo
l’accento sul bisogno di riconciliazione per i popoli della Regione dei Grandi Laghi.
L’assise – informa un comunicato di Giustizia e Pace – è stata convocata per dare
un’opportunità ai membri della Chiesa locale di individuare gli ostacoli alla pace
nella regione e per trovare una soluzione ai problemi causati dal perseverare della
violenza.
Durante l’incontro, i rappresentanti delle varie diocesi hanno sottolineato
l’importanza del dialogo e della collaborazione fra le Chiese locali per costruire
le basi della pace nella regione. Il giorno prima della conferenza, nel campo profughi
di Mtabila e Muyovosi, il cardinale Martino assieme al cardinale Polycarp Pengo, arcivescovo
di Dar-es-Salaam e al vescovo burundese, Joachim Ntahondereye, hanno celebrato una
messa, alla quale hanno preso parte 5 mila fedeli. Nell’omelia, il presidente di Giustizia
e Pace ha riecheggiato le parole di Giovanni Paolo II, contenute nel Messaggio per
la Giornata Mondiale della Pace del 2005: “Non arrenderti al male, ma vinci con il
bene il male”.
Nei campi profughi della Tanzania vive oltre un milione e mezzo
di rifugiati provenienti dal Burundi, la Repubblica Democratica del Congo e Rwanda,
alcuni dal lontano 1972.