CATANZARO 15 LUG. - Molti luoghi oggi "particolarmente di moda", come agriturismi
e villaggi turistici, non possono essere considerati "luoghi da prescegliere per la
celebrazione del sacramento del matrimonio". L’affermazione è contenuta nella nota
pastorale della diocesi di Catanzaro-Squillace, diffusa in questi giorni, con il
titolo "Per una degna celebrazione dei sacramenti". Dopo aver ribadito l’"indispensabile
necessità di una seria preparazione ai sacramenti, senza la quale nessuno potrà essere
ammesso a riceverli", il testo – firmato dal vicario generale, mons. Raffaele Facciolo
- ricorda che i sacramenti, compreso il matrimonio, "vanno celebrati nell’ambito della
propria comunità parrocchiale", a meno che non ci siano "gravi difficoltà" od "autentiche
ragioni pastorali". Si evitino quindi - spiega la nota pastorale della diocesi calabrese
- "prassi contrarie" e "ci si guardi dal permettere con facilità la celebrazione del
matrimonio in una parrocchia diversa da quella di uno dei nubendi". In particolare,
"si affronti con coraggio, saggezza e determinazione il problema della proliferazione
di matrimoni in chiese non parrocchiali, nei santuari, in chiese con particolari richiami
storici o artistici": da quanto prescrive il Diritto Canonico ed il Direttorio sul
Matrimonio si evince, infatti, "in maniera assai chiara" che alcuni luoghi, come ad
esempio gli agriturismi e i villaggi turistici, oggi "particolarmente di moda" non
potranno essere considerati "luoghi da prescegliere per la celebrazione del sacramento
del matrimonio". "Difficilmente potranno esserci motivi di vera necessità o particolari
ragioni pastorali da giustificare una tale licenza", spiega la nota pastorale della
diocesi di Catanzaro-Squillace. (Sir - MANCINI)