GERUSALEMME 15 LUG. - Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità nazionale palestinese,
ha firmato mercoledì scorso un decreto presidenziale con il quale riconosce in maniera
formale la rimozione di Ireneos I dall’ufficio di patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme.
Il governo giordano aveva già da tempo riconosciuto la decisione del sinodo del
patriarcato riguardo la destituzione di Ireneos e, al momento, solo Israele non ha
ancora espresso alcuna opinione sulla questione. La decisione di rimuovere Ireneos
è stata presa dal sinodo greco-ortodosso di Gerusalemme e ratificata dal patriarcato
pan-ortodosso di Costantinopoli, guidato dal patriarca Bartolomeo I, con l’approvazione
di gran parte delle Chiese di questa confessione sparse per il mondo. La decisione
palestinese, attesa da lungo tempo, arriva dopo alcuni incidenti in cui dozzine di
sostenitori dell’ex patriarca – sostenuti, secondo il quotidiano HaAretz, dalla polizia
israeliana – hanno cercato di prendere il controllo del quartier generale del patriarcato,
sito nella parte vecchia di Gerusalemme. Ireneos è stato rimosso dal suo incarico
dopo la rivelazione, data dalla stampa, di una sua associazione con un noto criminale
internazionale, che aveva promosso la sua elezione a patriarca. A questa accusa si
è aggiunta quella di aver venduto beni immobili di proprietà del patriarcato nei pressi
della Porta di Jaffa a dei coloni israeliani. Ireneos ha negato con forza la sua associazione
al criminale – anche se a Gerusalemme ricordano che è stato proprio l’ex patriarca
a presentare l’uomo come un “suo stretto collaboratore” – ed ha negato con veemenza
ogni coinvolgimento nella vendita degli immobili. Qualunque documento con sopra la
sua firma riguardo questa questione, ha dichiarato, è un falso. (Asianews- MANCINI)