(13 luglio 2005 - RV) Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha condannato con forza l'attentato
di Beirut in cui ieri è rimasto ferito il ministro della difesa libanese uscente,
Elias Murr, e nel quale sono morte due persone altre 9 sono rimaste ferite. Dal suo
letto d’ospedale, Murr ha invitato i libanesi a superare il periodo difficile che
il Paese sta attraversando dopo la fine dell’ultraventennale presenza siriana. Ma
l’attentato di oggi può essere considerato un tentativo di destabilizzare l’attività
del nuovo governo nato dopo la fine della presenza siriana in Libano? Giancarlo La
Vella lo ha chiesto ad Antonio Ferrari, inviato speciale del Corriere della Sera,
esperto di questioni libanesi: