L'Europa colpita al cuore dagli attentati di Londra
(8 luglio 2005 - RV) In Gran Bretagna, sotto choc per i sanguinosi attentati di ieri
a Londra, le forze di sicurezza sono impegnate nella ricerca dei responsabili, mentre
in Scozia i leader del G8 si apprestano a concludere oggi i lavori del vertice di
Gleneagles. Il ministro degli esteri britanniso Straw ha affermato che le quattro
esplosioni di ieri, portano il marchio di Al Qaida. Il bilancio delle vittime, fermo
a 37 morti, potrebbe salire nelle prossime ore perché molti delle decine di feriti
sono gravissimi. Londra questa mattina ha ripreso faticosamente la normalità con la
riapertura parziale della metropolitana. Dalla capitale britannica: Sagida Syed:
Proprio
sulle reazioni della gente di Londra agli attentati, ascoltiamo un italo-inglese residente
nella City, Giulio Thuburn intervistato da Fausta Speranza:
Ma come
sono stati avvertiti gli attentati di Londra dai partecipanti al G8 di Gleneagles?
Isabella Piro lo ha chiesto a Luca De Fraia, membro della Coalizione italiana contro
la povertà, che sta seguendo la riunione in Scozia:
Sgomento
e dolore è stato espresso anche dal presule inglese mons. Peter Fleetwood, segretario
aggiunto del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. Sentiamolo al microfono
di Alessandro Gisotti:
Gli esperti
di intelligence stanno valutando l’attendibilità della rivendicazione apparsa ieri
via internet del sedicente “Gruppo segreto della Jihad di Al Qaeda in Europa”, che
minaccia anche Danimarca e Italia. Si tratta di una sigla sinora mai sentita sulla
quale abbiamo raccolto il commento di Guido Olimpio, esperto di terrorismo del Corriere
della Sera inetrvistato da Giancarlo La Vella:
Secondo Vittorio
Parsi, docente di relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano, gli
attentati di Londra rompono lo speciale rapporto che la capitale britannica ha sempre
avuto con l’islamismo più radicale. L'intervista è di Debora Donnini: