Cordoglio del cardinale Sodano per l'uccisione dell'ambasciatore egiziano in Iraq
(8 luglio 2005 - RV) La “barbara” e “atroce” uccisione dell’ambasciatore d’Egitto,
Ihab el Sherif, ha luogo “in un contesto mondiale di persistente terrorismo, contrario
ad ogni sentimento di umanità e di religione”: è quanto scrive il cardinale segretario
di Stato, Angelo Sodano, in un telegramma di cordoglio alla signora Nevine Simaika
Halim Abdalla, ambasciatrice d’Egitto presso la Santa Sede. Informato “dell’efferato
delitto”, si legge nel telegramma, il Papa esprime al presidente Mubarak e al popolo
egiziano, “amante della pace”, il suo profondo dolore e l’assicurazione della sua
preghiera. L’uccisione del diplomatico, scrive ancora il cardinale Sodano, riempie
di cordoglio la Santa Sede. Tuttavia, avverte, il terrorismo “non potrà mai sminuire
l’impegno della comunità internazionale contro la violenza e il comune sforzo nel
ricercarne e eliminarne le cause politiche, sociali e culturali”. “Da sempre nella
storia dell’umanità – è la riflessione del segretario di Stato vaticano – la persona
dell’ambasciatore è considerata sacra in quanto rappresentante ufficiale del suo popolo
e, per la natura del suo ufficio, sempre impegnato in missione di pace, armonia e
fratellanza tra i popoli”. Per questo, scrive il porporato, l’assassinio del diplomatico
egiziano riempie di cordoglio “ogni persona umana di retto sentire”.